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Tumore della tiroide rimosso in 3 minuti con l’echolaser all’istituto tumori “Giovanni Paolo II” – VIDEO

Una procedura micro-invasiva che utilizza una guida ecografica ed energia laser per distruggere il tessuto tiroideo anomalo. Il primo intervento con echolaser che ha portato alla termoablazione di un tumore tiroideo di 5 millimetri in un paziente di 60 anni è stato eseguito all'istituto tumori "Giovanni Paolo II" di Bari dal dottor Gaetano Achille, dell’Unità…

Una procedura micro-invasiva che utilizza una guida ecografica ed energia laser per distruggere il tessuto tiroideo anomalo. Il primo intervento con echolaser che ha portato alla termoablazione di un tumore tiroideo di 5 millimetri in un paziente di 60 anni è stato eseguito all’istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari dal dottor Gaetano Achille, dell’Unità operativa Otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-maxillo facciale.

Il paziente, dopo l’intervento di appena tre minuti, sta bene ed è stato dimesso dopo qualche ora.

«Questo nuovo macchinario – spiega Achille – produce, attraverso la fibra ottica, un calore di 110 gradi che si sviluppa su un diametro di un centimetro. In passato, secondo le linee guida, era applicabile solo sui tumori tiroidei benigni, mentre adesso è possibile intervenire anche su quelli maligni. Si tratta di un intervento micro-invasivo che ha numerosi vantaggi: in caso di recidiva il paziente è comunque operabile chirurgicamente perché la termoablazione è internodulare e non altera la ghiandola. Inoltre, dà una possibilità ai pazienti inoperabili e offre un’alternativa a quelli che invece si rifiutano di sottoporsi a un intervento chirurgico demolitivo».

Il direttore generale dell’istituto, Alessandro Delle Donne, sottolinea che il “Giovanni Paolo II” è il primo in Puglia e il secondo nel Mezzogiorno dopo Napoli, «a poter disporre di questa tecnologia oltre alla esperienza del dottor Achille, che ha utilizzato in passato l’echolaser con ottimi risultati. A differenza della chirurgia tradizionale l’intervento micro-invasivo può essere eseguito senza anestesia generale, in regime ambulatoriale e con ritorno veloce alle normali attività».

Per il presidente del Consiglio di indirizzo e verifica, Gero Grassi, «continuano senza sosta gli investimenti in nuove tecnologie dell’Istituto, che per missione deve rispondere alle esigenze prioritarie dei pazienti oncologici».

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