È di oltre 300 milioni di euro l’utile che si registra nel bilancio consolidato della Regione Puglia.
Lo ha riferito l’assessore al Bilancio e vicepresidente della Regione, Raffaele Piemontese, in audizione nella prima commissione sulla legge di assestamento e variazione al bilancio di previsione per l’esercizio 2023, il rendiconto generale della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2022 ed il bilancio consolidato dell’ente.
Per quanto riguarda l’assestamento di bilancio, sono stati destinati 79 milioni ulteriori al sistema sanitario regionale.
Piemontese ha evidenziato che si sta lavorando per evitare tagli ai servizi e per evitare di rivedere l’aliquota Irpef.
Ammontano, inoltre, a 4 milioni di euro i trasferimenti ai Consorzi di bonifica e a 3 milioni di euro le previsioni per le spese di funzionamento degli aeroporti pugliesi.
È stato poi sottolineato che nel 2022 sono stati raggiunti i target di spesa nell’attuazione degli interventi finanziati con i fondi di finanziamento europei: entro il 31 dicembre 2023 saranno spesi il cento per cento delle risorse Fesr-Fse per un importo di 4 miliardi e 200 milioni di euro.
«Oltre al riconoscimento della Corte dei conti avvenuto in sede del giudizio di parifica e dell’agenzia di rating internazionale Moody’s nella sua Nota di credito, l’ordine e la virtuosità dei nostri conti ha la sua riprova nella nostra capacità di continuare a finanziare gli investimenti, a cofinanziare i fondi europei e di aver potuto finanziare con 149 milioni di euro del bilancio autonomo le maggiori spese del servizio sanitario regionale, consistite in un incremento di 110 milioni di euro in più solo per i rincari energetici e in un aumento di 40 milioni di euro causati dall’inflazione: costi che non erano prevedibili», osserva l’assessore Piemontese.
L’elevata giacenza di cassa ha consentito anche di sostenere investimenti su iniziative anticicliche come il programma straordinario “Strada x Strada” e di riuscire ad assorbire, con i positivi risultati finanziari conseguiti durante l’anno, i cosiddetti debiti autorizzati e non contratti.
Importante anche la perfomance sui tempi di pagamento dell’Amministrazione regionale pugliese che, nelle rilevazioni effettuate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono inferiori di oltre 7 giorni rispetto ai termini di legge.
Anche sul debito commerciale residuo, in flessione dal 2015, si registra un valore di gran lunga più positivo rispetto agli standard richiesti dalle leggi: il rapporto tra lo stock di debito scaduto e non pagato e il totale delle fatture ricevute nel corso di un anno finanziario dovrebbe essere del 5% e, invece, in Puglia è stato dell’1,65%.