Nei romanzi d’appendice di una volta per una donna morire d’amore significava sacrificare il proprio spirito più che il proprio corpo nei confronti di qualcuno. Oggi la realtà è cambiata. In peggio, naturalmente.
A morire sono sempre le donne, ma spesso vittime di feroci assassini che si lasciano andare ad ire funeste.
Stavolta ad essere ammazzata è stata la giovanissima Giulia. Che tristezza.
Hai voglia a chiedere maggiore educazione nelle scuole, hai voglia a pretendere maggior rispetto sui luoghi di lavoro. La situazione non cambia.
C ’è questo maschio che non sa diventare uomo; convinto di saper e voler solo possedere una femmina. Quando invece sarebbe molto più bello se finalmente capisse che, da vero uomo, potrebbe vivere – finché durano – delle storie bellissime e molto più intense con una donna. Macché. Bisogna correre ai ripari. Perché sempre di più, per una donna, è troppo facile passare da “tre metri sopra il cielo” a “tre metri sotto terra”. Vergogna!