Circa 2mila incontri, 25 laboratori formativi con 50 relatori e 89 ospiti stranieri: sono numeri importanti quelli di Roots-in, la Borsa internazionale del turismo delle origini in programma a Matera lunedì e martedì prossimi.
Promosso da Regione Basilicata e Apt in collaborazione con Enit e Ministero degli Affari esteri, l’evento prevede un cartellone intenso che avrà come tema dominante il rapporto tra turismo delle radici e rigenerazione dei borghi. L’obiettivo? Promuovere l’ospitalità in Basilicata facendo incontrare i tour operator nazionali e internazionali per agevolare i viaggi di ritorno dei lucani andati via dal territorio di nascita.
Saranno 89 gli ospiti stranieri provenienti da Nordamerica, Sudamerica, Europa e Australia, alcuni dei quali accompagnati anche da influencer del proprio Paese, che per tre giorni effettueranno un pre-tour nei borghi lucani ignorati dalla comunicazione “mainstream” e che poi si immergeranno nella due giorni materana. Nella Città dei Sassi gli ospiti stranieri avranno un contatto diretto con oltre 50 compratori internazionali e 94 venditori: sono oltre duemila gli appuntamenti previsti negli spazi espositivi che coinvolgeranno imprenditori del settore e rappresentanti di dieci regioni italiane. La novità della seconda edizione della Borsa internazionale del turismo delle origini saranno i laboratori formativi, divisi in 25 appuntamenti con 50 relatori per la condivisione delle buone prassi.
«Abbiamo registrato, un incremento percentuale considerevole del turismo estero – ha detto Antonio Nicoletti, direttore generale dell’Apt, durante la presentazione di Roots-in – proprio dai Paesi dei buyers che hanno partecipato alla prima edizione, cioè Argentina, Canada, Usa. Specialmente questo mercato ha fatto segnare un +44% rispetto al 2019».
A Matera, dunque, con il contributo dell’Enit, confluiranno molti operatori stranieri che visiteranno i borghi meno conosciuti della Basilicata. «Il turismo delle origini – ha sottolineato il governatore lucano Vito Bardi – punta proprio a far sì che i figli di chi è andato via dal nostro territorio possano avere voglia di ritornare, contribuendo anche a fare da freno allo spopolamento che è la grande piaga sociale del Mezzogiorno. Il successo della prima edizione ci ha indicato la strada di un evento che considero particolarmente importante per le opportunità che sta generando per lo sviluppo turistico e la crescita degli operatori del settore».