La prima Comunità riabilitativa assistenziale psichiatrica (Crap) della provincia di Foggia è stata inaugurata stamattina a Manfredonia.
La struttura, dotata di 20 posti letto, è dedicata a pazienti psichiatrici autori di reato e sarà operativa da domani sino all’attivazione della Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza detentive (Rems) di Accadia, finalizzata al definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari.
«Oggi è una giornata speciale perché finalmente possiamo dare una risposta ai magistrati che nel loro lavoro hanno potuto accertare che alcuni autori di reato sono completamente incapaci di intendere e di volere per vizio di mente. E quindi non è giusto sottoporli a una sanzione o a una pena», ha affermato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenuto stamattina all’inaugurazione.
Si tratta di persone, ha aggiunto Emiliano, che «devono essere curate e la loro eventuale residua pericolosità va gestita in un luogo di cura, come questo di Manfredonia. Qui – ha proseguito – ci sono medici e infermieri preparati, in grado di gestire le situazioni, perché è chiaro che è necessaria una professionalità diversa. È un passo di civiltà per Manfredonia – ha concluso Emiliano – dove solo qualche giorno fa ho partecipato ad una manifestazione contro la mafia. E la mafia si combatte con la civiltà. Questa struttura rappresenta un passo di civiltà utile a tutta la provincia di Foggia».
La gestione della Crap è affidata al Consorzio Metropolis e la direzione sanitaria direttamente alla Asl Foggia.
All’interno della CRAP opererà un’équipe multidisciplinare formata da medici psichiatri, infermieri, educatori, psicologi e operatori sociosanitari. Direttore sanitario della struttura sarà lo psichiatra Luigi Pio Esposto, dirigente responsabile dell’unità operativa di Psichiatria penitenziaria e autori di reato della Asl Foggia.
La struttura ricettiva a carattere sanitario ha l’obiettivo di avviare un percorso terapeutico riabilitativo, grazie all’attivazione di specifici laboratori, che permetta, alla fine della pena, prospettive di reinserimento sociale e lavorativo protetto, il tutto ancorato ai principi della salute mentale di comunità ispirata alla riforma psichiatrica voluta da Basaglia.
La Crap, inoltre, è stata pensata per garantire la sicurezza degli operatori e degli ospiti grazie all’impiego di una sofisticata tecnologia digitale.