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Luciana Castellina ospite della Cgil Puglia: «Decaro? No al terzo mandato»

«Antonio Decaro è stato un ottimo amministratore, ma sono e resto contraria al terzo mandato per sindaci e presidenti di Regione. Elly Schlein? La manifestazione di Roma non mi è piaciuta, ora mi auguro che tutte le forze di sinistra si uniscano per dire no a riforme reazionarie e antidemocratiche come premierato e autonomia differenziata».…

«Antonio Decaro è stato un ottimo amministratore, ma sono e resto contraria al terzo mandato per sindaci e presidenti di Regione. Elly Schlein? La manifestazione di Roma non mi è piaciuta, ora mi auguro che tutte le forze di sinistra si uniscano per dire no a riforme reazionarie e antidemocratiche come premierato e autonomia differenziata». Luciana Castellina non usa mezzi termini nell’analizzare lo scenario politico pugliese e quello nazionale. Politica, giornalista e scrittrice, Castellina è stata parlamentare ed eurodeputata prima col Partito di unità proletaria per il comunismo e poi con Rinfondazione comunista. Iscritta a Sinistra italiana, Castellina è stata ieri ospite della sede della Cgil pugliese, dove si è confrontata con la segretaria Gigia Bucci e con decine di militanti sulle lotte politiche e sociali delle donne in Italia.

Onorevole, partiamo dall’attualità: Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd, esce rafforzata dalla manifestazione di sabato scorso a Roma, alla quale hanno partecipato 2mila pugliesi?

«Mi sembra che Schlein venga dalla luna. La segretaria di un partito dovrebbe conoscerne la storia e correggerne le magagne, mentre lei si è iscritta poco tempo prima di assumerne la guida. Un partito è una cosa seria, perciò sono scettica. La manifestazione di Roma non è stata una grande trovata: in questo momento sarebbe stato meglio lanciare un segnale di aggregazione e intesa. Invece pare che si voglia affermare una supremazia e che manchi una strategia politica».

Ha parlato di magagne del Pd: quali sarebbero?

«Il partito è completamente scollegato dalla realtà e non si capisce che cosa intenda fare, questa è la magagna».

Lei ha parlato di unità. Da mesi Schlein e il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, tentano di trovare un’intesa. Secondo alcuni, però, il premierato è destinato a dividere Schlein, segretaria di un partito che per storia ideologica e fratture correntizie difficilmente riesce a compattarsi su una candidatura interna, e Conte, presidente di una movimento che invece ha una leadership indiscussa. Come andrà a finire?

«Io spero che tutte le forze possibili si aggreghino per opporsi al premierato che è la riforma più antidemocratica e reazionaria che si possa approvare. Anziché dare rappresentanza a tutti e preoccuparsi di quei milioni di elettori che non vanno più a votare, la premier Giorgia Meloni pensa a concentrare i poteri nelle mani di una sola persona. Mi sembra un fatto molto grave».

Si parla di Antonio Decaro, sindaco di uscente di Bari, come possibile successore di Schlein: che ne pensa?

«Decaro è stato un bravissimo sindaco. Non so se diventerà segretario del Pd, ma di solito sono i partiti che cambiano i segretari e non viceversa. Di sicuro sono e resto contraria al terzo mandato per sindaci e governatori, di cui Decaro è sostenitore. Il limite dei due mandati consecutivi esiste per favorire il ricambio delle classi dirigenti. E una terza esperienza da sindaco non gioverebbe nemmeno allo stesso Decaro: faccia nuove esperienze, magari nel Parlamento europeo».

E di Emiliano, invece, che cosa pensa?

«Non mi piacciono molto i populismi e i personalismi».

Decaro ed Emiliano sono tra i più convinti oppositori dell’autonomia differenziata che il governo Meloni intende approvare: come la giudica?

«Vale il discorso fatto premierato: è una riforma reazionaria come tutte quelle misure che tendono a rendere ad accrescere i divari tra territori e classi sociali. D’altra parte non c’è da meravigliarsi: parliamo di un governo che ha Meloni come premier e Matteo Salvini come vice».

La sinistra deve ripartire dal Sud?

«Ci troviamo di fronte a una crisi molto grave, strutturale e non congiunturale, del sistema capitalistico. Il governo Meloni non è in grado di cogliere questo elemento e, conseguentemente, di proporre soluzioni. Questo è il compito della sinistra: delineare una strategia capace di affrontare la crisi».

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