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Verso le comunali a Bari: destra nel caos ma c’è l’ipotesi Picaro

Alle elezioni comunali mancano sette mesi, ma il centrodestra barese non ha ancora un candidato sindaco. L’ipotesi di un civico, capace di mettere d’accordo le varie anime della coalizione, perde progressivamente quota. Ecco perché, soprattutto in Fratelli d’Italia, molti spingono per candidare un politico capace di restituire entusiasmo ai militanti: di qui l’idea di un…

Alle elezioni comunali mancano sette mesi, ma il centrodestra barese non ha ancora un candidato sindaco. L’ipotesi di un civico, capace di mettere d’accordo le varie anime della coalizione, perde progressivamente quota. Ecco perché, soprattutto in Fratelli d’Italia, molti spingono per candidare un politico capace di restituire entusiasmo ai militanti: di qui l’idea di un ticket con la Lega che potrebbe portare alla candidatura a sindaco del consigliere regionale Michele Picaro con l’altro membro dell’assemblea pugliese Fabio Romito pronto a fare da vice in caso di vittoria.

Sono mesi che il centrodestra barese sfoglia la margherita. Il primo nome a essere scartato è stato quello di Filippo Melchiorre, consigliere comunale barese e senatore da settembre 2022. Ufficialmente, il parlamentare ha rinunciato per non tradire il mandato conferitogli dagli elettori. In realtà, a far tramontare la sua candidatura sono i numeri risicati di cui il governo Meloni dispone in Senato. Dei 63 membri dell’esecutivo, infatti, ben 45 sono anche parlamentari e quindi, a causa del doppio incarico, rischiano spesso di far mancare il loro voto in aula. A Palazzo Madama, dove la soglia della maggioranza assoluta è fissata a 101 voti, i senatori nel governo Meloni sono 19: se molti di questi dovessero assentarsi durante le votazioni, l’esecutivo finirebbe con avere una maggioranza risicata. Per dormire sonni tranquilli, dunque, la premier non può privarsi nemmeno di Melchiorre.

C’è poi un altro motivo che ha sconsigliato la candidatura del senatore barese. La sua ipotetica elezione a sindaco lo avrebbe costretto a rinunciare al seggio in Parlamento e avrebbe portato all’indizione di elezioni suppletive nel collegio uninominale di Bari, col rischio di una candidatura del sindaco uscente Antonio Decaro. E, per il centrodestra, la sfida contro il primo cittadino più amato d’Italia si sarebbe facilmente tradotta in una debacle.

In più, sembra definitivamente tramontata l’ipotesi di un candidato civico. Gaetano Roberto Filograno, l’avvocato recentemente finito sotto processo per spaccio di droga e poi assolto, è ormai “bruciato”. Il centrodestra ha sondato alcune imprenditrici baresi, nella speranza di puntare su un un volto nuovo, preferibilmente di sesso femminile e con grandi capacità manageriali. Ma le dirette interessate, oltre a non scaldare i cuori dei militanti, hanno declinato l’invito.

Così il centrodestra barese è finito in un vicolo cieco dal quale molti militanti di Fratelli d’Italia suggeriscono ora di uscire con un cambio di rotta: addio al candidato civico, sì a un politico. Gli occhi sono puntati su Michele Picaro, recordman di preferenze alle ultime comunali oltre che alle regionali, che potrebbe correre in tandem col leghista Fabio Romito: una soluzione che secondo alcuni potrebbe restituire entusiasmo ai duri e puri della destra, al momento piuttosto delusi e sfiduciati.

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