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Neil e Judy e l’amore per Matera: lei lo tatua, lui sfida il Parkinson con lunghe passeggiate

Neil e Judy Challis, entrambi 73enni, sono due turisti inglesi che, dalla prima volta che hanno visitato Matera. sono rimasti folgorati dalla bellezza della Città dei Sassi. Judy è talmente innamorata della città lucana che si è tatuata il simbolo della Capitale europea della cultura sull’avambraccio. Neil, invece, ama fare lunghe passeggiate sulla Murgia sfidando…

Neil e Judy Challis, entrambi 73enni, sono due turisti inglesi che, dalla prima volta che hanno visitato Matera. sono rimasti folgorati dalla bellezza della Città dei Sassi.

Judy è talmente innamorata della città lucana che si è tatuata il simbolo della Capitale europea della cultura sull’avambraccio. Neil, invece, ama fare lunghe passeggiate sulla Murgia sfidando la sua malattia degenerativa.

La coppia di Sheffield vive, ormai, più nella Città dei Sassi che in Patria.

Neil è stato insegnante di matematica alla Sheffield University, in pensione dal 2015 ama trascorrere il suo tempo libero tra i viaggi, soprattutto quelli a Matera, e i suoi 10 nipoti. Judy è stata insegnante di lingua inglese e per dieci anni si è occupata anche di sostegno alle persone bisognose. Oggi assiste prevalentemente suo marito, a cui è stato diagnosticato il morbo di Parkinsons; ma la malattia non ha avuto la meglio sulla loro passione per Matera e i suoi cittadini.

Lo hanno rimarcato più volte parlando con il sindaco Domenico Bennardi che ha deciso di incontrarli e omaggiarli di alcuni libri e guide sulla città, oltre alle carte del Mercante in fiera con le immagini storiche di Matera.

Nonostante le prolungate permanenze in città, Neil e Judy non parlano bene l’italiano, «perché – hanno spiegato – qui gli operatori turistici parlano tutti benissimo in inglese, quindi non siamo stimolati a imparare l’italiano. Sono tutti molto ospitali e gentili, ci stringono la mano e ci fanno sentire ben accolti come a casa nostra. Poi la città è decisamente meravigliosa, come le strutture ricettive, dove ci sentiamo molto a nostro agio».

Sul suo tatuaggio, poi, Judy spiega: «È successo durante il periodo del Covid. Noi veniamo a Matera dal 2015 con lunghi soggiorni, ma tre anni fa nel periodo della pandemia siamo stati costretti a rimanere lontani; quindi ho trovato il simbolo e me lo sono fatto tatuare. Mi ricorda ogni giorno Matera e i tempi belli vissuti qui. Ogni volta che lo guardo sorrido di gioia».

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