Si torna a parlare di nomine, assetti ed equilibri politici in Regione. Il ritorno al lavoro del governatore Michele Emiliano, atteso in giornata in Conferenza Stato-Regioni, dovrebbe spianare la strada alla soluzione di una serie di dossier.
A partire dalla questione del rinnovo di metà mandato per gli otto presidenti delle Commissioni permanenti del Consiglio regionale. Tecnicamente gli organismi sono scaduti da oltre sei mesi, ma non essendoci una sanzione per la proroga i presidenti di Commissione restano al loro posto.
In realtà il fuoco cova sotto la cenere e fra i gruppi di maggioranza non mancano le tensioni. L’area Schlein del Pd, per esempio, chiede di rinnovare i presidenti rispettando la parità di genere, quattro uomini e quattro donne. Altri, invece, in particolare Con, sta sponsorizzando il rientro in maggioranza del consigliere regionale Fabiano Amati (Azione). Un ritorno dopo mesi di tensioni e incomprensioni con il presidente Emiliano culminate con la “scomunica” di Amati da parte dello stesso Emiliano a dicembre 2022 e poi in aula nell’ambito del caso Clemente, il segretario d’aula votato in maggioranza ma passato successivamente all’opposizione e finito per sei mesi al centro di un braccio di ferro che ha paralizzato l’attività consiliare.
Adesso il caso Amati torna d’attualità con l’ipotesi di riagganciarlo confermando il suo incarico alla presidenza della Commissione bilancio in cambio di un suo “ravvedimento” e di un appoggio incondizionato alla maggioranza, ma anche con l’ipotesi di promuoverlo assessore. Emiliano ha avallato l’iniziativa qualche settimana fa, ma negli ultimi giorni avrebbe tirato il freno dietro suggerimento dei fedelissimi del suo staff che si sarebbero messi di traverso insieme con esponenti di due partiti, Pd e Cinque Stelle. La questione sarà affrontata dalla maggioranza in un vertice che dovrebbe essere programmato nei prossimi giorni.
Per il resto si fa strada l’ipotesi che i partiti lascino inalterati gli assetti attuali evitando di creare strappi. Uno spartiacque è rappresentato dalle comunali di Foggia dal cui esito dipenderanno molte delle mosse del governatore. In caso di vittoria del centrosinistra il presidente potrebbe pensare a un rilancio dell’amministrazione regionale inserendo in un unico pacchetto le nomine nelle Commissioni, un ritocco della squadra degli assessori (in bilico gli assessori alla Sanità e all’Ambiente, Palese e Maraschio) e alcune nomine di sottogoverno. A partire dall’Arti, l’agenzia regionale per l’innovazione dove come presidente potrebbe essere dirottato l’ex assessore Alfonso Pisicchio, di recente tornato in pista con la lista Senso Civico. In rampa di lancio anche l’indicazione del nuovo direttore generale di Arpal con un elenco di una decina di candidati, fra cui uno che sarebbe vicino all’ex dg Cassano.