Serve un downpayment, cioè una caparra, di circa 100 milioni di euro per il fornitore di gas di Acciaierie d’Italia, altrimenti è «imminente» il «rischio di un’interruzione» perché «la società non è in grado» di fare questo pagamento.
È quanto ha affermato il presidente di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabè, in audizione nella commissione Attività produttive della Camera dei deputati, spiegando che «il servizio di fornitura del gas in regimi di default di cui Acciaierie beneficia in questo periodo è destinato a concludersi a brevissimo. Sarà sostituito da una fornitura commerciale che la situazione finanziaria dell’azienda rende estremamente difficile».
Bernabè ha sottolineato che «il governo sta cercando di creare le condizioni per un rilancio della società, attraverso un ruolo strategico del partner privato, ma è necessario che i tempi nei quali questo disegno viene realizzato siano compatibili con l’urgenza degli interventi che la situazione finanziaria della società impone, non abbiamo più tempo».
Per il presidente di Acciaierie d’Italia, «bene fa il ministro Fitto a ingaggiare questa trattativa per avere finalmente visibilità sulle intenzioni di lungo periodo del socio Arcelor Mittal. Non ho elementi per poter dire se avrà successo, ma è un tentativo che andava fatto», tuttavia «la società ha problemi urgentissimi – ha sottolineato – che vanno affrontati immediatamente, destinandole i soldi che sono necessari a sopravvivere».
«Una società di questa complessità ha bisogno di un azionista che sia veramente presente, difendendola, sostenendola finanziariamente. Arcelor Mittal – ha spiegato Bernabè – lo faceva prima con il cash pooling del circolante, l’azionista pubblico lo ha fatto con l’erogazione di 680 milioni. Ma non è sufficiente. La società insiste su uno stabilimento gigantesco, che avrebbe potuto avere una capacità produttiva pari a quasi metà del fabbisogno di acciaio italiano e l’Italia ha bisogno di una quota di acciaio».