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Gesualdo nuovo direttore scientifico dell’istituto tumori di Bari: «Sogno una humanitas del Sud»

«È una grande e ambiziosa sfida che mira a creare percorsi di forte collaborazione tra il nostro Istituto, il Policlinico e tutta la rete della ricerca sanitaria pugliese per il rilancio del sistema sanitario nazionale». Così il professor Loreto Gesualdo, nuovo direttore scientifico dell'istituto tumori "Giovanni Paolo II" di Bari, commenta la nomina decisa dal…

«È una grande e ambiziosa sfida che mira a creare percorsi di forte collaborazione tra il nostro Istituto, il Policlinico e tutta la rete della ricerca sanitaria pugliese per il rilancio del sistema sanitario nazionale». Così il professor Loreto Gesualdo, nuovo direttore scientifico dell’istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, commenta la nomina decisa dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, in accordo con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Ordinario di Nefrologia alla facoltà di Medicina del capoluogo pugliese, Gesualdo è pronto ad assumere «un incarico difficile che richiede impegno e lavoro. Dovrò mettermi in aspettativa per i prossimi 5 anni come professore universitario – annuncia – e dedicarmi a questo nuovo ruolo con passione, umiltà e impegno».

Gesualdo afferma di avere un «sogno nel cassetto», cioè «realizzare un modello di humanitas pubblica nel sud Italia per lo sviluppo di una medicina che vada dalla medicina di precisione alla terapia cellulare e dei trapianti, un progetto molto ambizioso e visionario che guarda sempre al paziente visto come persona. Affinché questo sogno possa avverarsi – conclude – è necessario il sostegno delle istituzioni, governo, Regione e università, e di tutti coloro che credono nel bene comune e nel rilancio della sanità del Sud».

Di “orizzonte condiviso” ha parlato il direttore generale Alessandro Delle Donne, che precisa: «Questo Istituto è al lavoro su alcune delle proposte del professor Gesualdo: medicina di precisione, terapie cellulari e trapianti, intelligenza artificiale sono già delle realtà nei nostri reparti. Delle realtà in nuce, forse, ma pronte per germogliare e portare frutto. Tutto ciò sarà possibile proprio con la guida del professor Gesualdo, con il quale condividiamo, ancora prima che progetti, una visione: l’umanizzazione delle cure, la persona al centro, la tutela della salute a 360 gradi».

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