Il Comune di Ostuni dovrà ripetere la gara per l’affidamento del servizio di refezione negli asili e nelle scuole elementari della città. È l’effetto della sentenza con cui il Tar di Lecce ha accolto il ricorso presentato dalla società Ladisa contro il provvedimento con cui il Comune, il 30 dicembre scorso, aveva aggiudicato l’appalto alla Compass. Accogliendo le tesi sostenute dagli avvocati Saverio Sticchi Damiani ed Enrica Della Bruna, la sentenza del Tar non ha soltanto annullato la determina firmata dal dirigente del Settore Pubblica Istruzione del Comune di Ostuni, ma ha travolto l’intera procedura di appalto.
Secondo gli avvocati di Ladisa, l’amministrazione comunale di Ostuni non aveva inserito negli atti di gara le specifiche tecniche e le clausole contrattuali previste dal decreto ministeriale del 10 marzo 2020. In particolare, il capitolato d’appalto messo a punto dal Comune di Ostuni contrastava con i criteri ambientali minimi stabiliti dalla legge nella parte in cui prevedeva la somministrazione di prodotti biologici ai bambini dell’asilo e delle elementari con esclusivo riferimento a pane, frutta e verdura e non anche ad altri alimenti.
Il Tar di Lecce ha accolto questa tesi invalidando, come anticipato, non solo la determina del dirigente del Settore Pubblica Istruzione del Comune di Ostuni, ma l’intera procedura. Che adesso, come precisato dagli stessi giudici nel testo della sentenza, dovrà essere rinnovata «essendo necessario ai fini della tutela dell’interesse pubblico portato dalle norme violate ripetere la procedura concorsuale, previa emenda del vizio».
