Sono 1.016 le denunce per i reati previsti dal “codice rosso” ricevute dalla Procura di Bari tra il primo luglio del 2022 e il 30 giugno scorso.
È quanto emerso durante la conferenza stampa che si è svolta oggi alla presenza del procuratore Roberto Rossi, dell’aggiunto Ciro Angelillis e dei sostituti che fanno parte del dipartimento.
I reati previsti dal codice rosso sono maltrattamenti, stalking, violenza endofamiliare, violenza sessuale, atti sessuali con minorenni, deformazione dell’aspetto mediante lesioni permanenti al viso.
Delle 1.016 denunce arrivate alla Procura di Bari, 625 sono state definite con richieste di rinvio a giudizio o archiviazione, 91 sono arrivate a sentenza. Le condanne sono state 67, le assoluzioni 11, i proscioglimenti per remissione di querela 9. Solo quattro i proscioglimenti per altre ragioni.
«Si tratta di un pezzo importante del lavoro della Procura spesso poco visibile. Ma – ha sottolineato Rossi – i procedimenti di cui si occupa questo settore sono quelli che incidono maggiormente sulla vita delle persone. Già prima dell’istituzione del codice rosso la Procura di Bari aveva adottato un protocollo, voluto dal procuratore aggiunto Anna Maria Tosto in collaborazione con l’ufficio gip, per trattare con celerità questi reati. Il carico di lavoro è enorme, ma le misure richieste arrivano nel giro di poche ore, al massimo di un giorno».
Il dipartimento, ha evidenziato Angelillis, «si occupa di situazioni estreme e molto varie, che vanno trattate con la massima urgenza. La produttività di questo ufficio è tale che ci permette di non avere arretrati». Il procuratore aggiunto ha portato un esempio molto recente: «Sabato è stato scarcerato un uomo che, dal carcere, aveva continuato a minacciare la moglie. Il giorno stesso è stata chiesta una misura nei suoi confronti ed è ritornato immediatamente in carcere». I reati più comunemente denunciati sono lo stalking e i maltrattamenti in famiglia.