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Liste d’attesa, il Consiglio boccia la pdl sull’abbattimento. Il ministero, intanto, dà l’ok al Piano di recupero

Al termine di una lunga discussione in Aula, a tratti anche tesa, il Consiglio regionale della Puglia ha bocciato tutti gli articoli della proposta di legge per l'abbattimento delle liste di attesa. «Accade da noi ed è un grande dolore. Nel giorno dell'appello di Mattarella sulla tutela della sanità pubblica, il Consiglio regionale boccia la…

Al termine di una lunga discussione in Aula, a tratti anche tesa, il Consiglio regionale della Puglia ha bocciato tutti gli articoli della proposta di legge per l’abbattimento delle liste di attesa.

«Accade da noi ed è un grande dolore. Nel giorno dell’appello di Mattarella sulla tutela della sanità pubblica, il Consiglio regionale boccia la proposta di legge per ridurre le liste d’attesa e, in particolare, la norma per rendere obbligatoria, previa decadenza dei direttori generali in caso d’inadempimento, le agende dedicate per i malati oncologici, cronici e malati rari, evitando loro la pena del Cup che non ha date disponibili», commentano il consigliere e commissario regionale di Azione, Fabiano Amati, primo firmatario della proposta di legge, e i consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.

I ministeri della Salute e dell’Economia e l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, intanto, hanno dato valutazione positiva unanime sul monitoraggio del primo semestre del 2023 sul Piano operativo per il recupero delle liste di attesa.

Durante un incontro tecnico che si è svolto oggi i tecnici del dipartimento della Salute hanno spiegato che sono stati raggiunti gli obiettivi programmati dalla Regione Puglia anche per il primo semestre 2023, con riferimento alle attività di recupero delle prestazioni ambulatoriali e di ricovero ospedaliero non erogate nel periodo dell’emergenza epidemiologica.

Per un puntuale governo delle attività di recupero delle prestazioni ambulatoriali, screening e di ricovero ospedaliero, si è provveduto ad aggiornare la situazione delle prestazioni da erogare riferibili alle liste d’attesa che sono state generate durante il periodo pandemico (2020-2021) nonché quanto determinato nel corso del 2022.

Con deliberazione di Giunta regionale sono già state date disposizioni attuative e modalità organizzative per il recupero delle liste di attesa ed in particolar modo per la rimodulazione dei programmi attuativi aziendali del Ssr.

Attraverso l’invio delle schede di monitoraggio semestrale contenenti i dati trasmessi dalle aziende, la Regione Puglia ha raggiunto un’ottima percentuale di erogazione in linea con quanto riportato nel Piano regionale di recupero delle liste di attesa per quanto attiene le aree delle prestazioni ospedaliere e specialistica ambulatoriale.

Con riferimento al primo semestre e per quanto attiene i ricoveri ospedalieri, sempre facendo seguito agli esiti del monitoraggio trimestrale svoltosi nel corso dell’anno 2022, si conferma che la Regione Puglia ha provveduto al recupero delle prestazioni in lista di attesa al 1° gennaio 2022, come da strategia regionale consentendo il ripristino dei volumi di attività ordinaria delle strutture pubbliche, avvalendosi anche del supporto delle strutture private accreditate. I nuovi inserimenti nei registri aziendali al primo gennaio 2023 e da erogarsi nel corso del medesimo anno, sono stati pari a 15.863 e, di questi, sono stati erogati nel corso del periodo di riferimento di monitoraggio ben il 56%.

Analogo discorso la specialistica ambulatoriale che, partendo da un residuo di prestazioni riferita all’anno 2022 pari al 27%, sommato alle prestazioni di nuovo inserimento, per un totale di 152.290 prestazioni da recuperarsi nel corso del 2023, è emerso dalle schede di monitoraggio primo semestre che nel corso di tale periodo sono state erogate un numero pari a 132.608 prestazioni in lista di attesa.

«La Regione Puglia ha messo in campo tutte le iniziative per garantire il recupero delle liste d’attesa», commenta l’assessore alla Sanità, Rocco Palese, sottolineando che «si tratta di un problema di assoluta rilevanza nazionale e che richiederebbe un finanziamento più alto rispetto a quanto attualmente assegnato. Si rende necessario un piano nazionale straordinario, che possa consentire l’effettivo recupero delle prestazioni non ancora rese. Il trend positivo della Regione Puglia è stato confermato dalla notizia che la Puglia è tra le 14 Regioni adempimenti per i Lea nel 2021».

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