Timidi miglioramenti sì, ma senza ricadute positive su risultato e classifica. Il punto raccolto contro il Como, sesto pareggio in otto gare, ha lasciato un sapore ancora una volta dal retrogusto amaro. I fischi degli oltre 16mila spettatori presenti al San Nicola, che hanno fatto da colonna sonora al termine dei 90 minuti, stavolta sono apparsi come una civile forma di dissenso non soltanto verso l’operato societario, ma anche nei confronti della prestazione offerta dal Bari, 12esimo in graduatoria a quota 9 punti.
Il peso dell’anima. Fattore determinante nella scorsa stagione, è oggi una qualità che si fatica a ritrovare. Alla «voglia di restare attaccato al risultato» (per dirla alla Mignani) mostrata per lo meno fino alla gara con il Catanzaro, non è seguita una crescita rilevante sul piano del gioco e dell’identità. L’incapacità di non sfruttare la superiorità numerica, di fatto quasi per un’intera frazione, non costruendo chiare occasioni da rete, ha purtroppo confermato le difficoltà del Bari nella produzione offensiva.
Il magro bottino dei gol. Sette in 8 partite. Un dato gravemente insufficiente, che senza dubbio si pone come causa principale dell’attuale situazione in classifica della squadra pugliese. L’ingresso di Diaw nel secondo tempo della gara con il Como ha certamente impresso maggiore pericolosità alla manovra d’attacco. La corsa e gli strappi dell’attaccante di proprietà del Monza rappresentano una componente essenziale per restituire efficacia al reparto di competenza. La prima gioia in biancorosso ha immediatamente premiato la fame mostrata da Diaw subito dopo il suo ingresso sul terreno di gioco. Tuttavia si avverte la necessità che anche altri interpreti dell’attacco partecipino più attivamente alla manovra. Dopo un avvio promettente appare più in ombra Sibilli. Alla ricerca della migliore condizione Aramu, alla sua seconda da titolare, ma ancora poco incisivo. Scarso anche il contributo dei centrocampisti, con il solo Koutsoupias in grado di garantire il cambio di passo e incursioni in area di una certa pericolosità. In evidente fase di rodaggio Acampora.
La tenuta del vantaggio. Due indizi, per ora. Dopo il gol di Sounas, in Bari-Catanzaro, nell’archivio delle cose da evitare a tutti i costi finisce anche la rete di Bellemo, per il Como. Marcature, in entrambi i casi, subite immediatamente dopo la ripresa del gioco a seguito del vantaggio del Bari, rispettivamente con Koutsoupias e Diaw. Reti al passivo accompagnate da un comune denominatore: un calo di attenzione, sfociato nella scarsa reattività della difesa, troppo “leggera” in marcatura e con un Brenno tutt’altro che irreprensibile.
L’umore in casa Bari. Non si stappano certo magnum di Cristal, ma non si respira nemmeno l’aria da funerale. Nel “quartier generale” biancorosso c’è piena consapevolezza dell’avvio più che in salita, ma allo stesso tempo si ritiene che la squadra sia a Parma, sia nella gara contro i lariani, abbia compiuto passi in avanti, lanciando segnali incoraggianti. Voci di corridoio sussurrano di un presidente dispiaciuto, non solo per i risultati, ma anche per il malcontento crescente dei tifosi. Tuttavia non si registrerebbe alcuno scricchiolio interno: società e squadra sarebbero animate da solidità e compattezza, certi che siano i risultati e soprattutto le vittorie l’unica ricetta possibile per rivitalizzare classifica ed entusiasmo della gente.
La fiducia del presidente. Resta intatta la fiducia del presidente De Laurentiis nei confronti dell’operato del ds Polito e del tecnico Mignani. La prossima gara esterna con la Reggiana, in programma sabato alle 14, salvo colpi di scena, non dovrebbe quindi essere un bivio per il futuro della panchina. La speranza è che il Bari prosegua nel suo percorso di crescita, seppur a piccoli passi. Solo un pessimo risultato ed una prestazione molto negativa, insieme ad eventuali crepe nello spogliatoio, che oggi, al contrario, viene descritto come unito e compatto, potrebbero portare a delle riflessioni.
Un dato su cui riflettere. Sarà colpa di risultati molto al di sotto delle aspettative, sarà a causa del disappunto e del malcontento del popolo biancorosso verso la gestione societaria, ma dopo le prime quattro gare al San Nicola si registra un calo di circa 27mila presenze rispetto ad un anno fa. Persi oltre 6.700 tifosi a partita.
IL CONFRONTO CON UN ANNO FA:
BARI 2022-2022
POSIZIONE: PRIMO
18 PUNTI
5 VITTORIE
3 PAREGGI
0 SCONFITTE
18 GOL SEGNATI
9 GOL SUBITI
BARI 2023-2024
POSIZIONE: 12ESIMO
9 PUNTI
1 VITTORIA
1 SCONFITTA
6 PAREGGI
7 GOL SEGNATI
7 GOL SUBITI