Missione istituzionale in Egitto per il rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice che ha inaugurato negli spazi dell’istituto “Don Bosco” del Cairo una sede del corso di laurea in “Ingegneria informatica” dell’ateneo salentino.
«In questa sede gli studenti egiziani possono seguire in aula le lezioni frontali online in modalità sincrona, mentre le lezioni laboratoriali e gli esami si terranno in presenza in spazi dedicati», spiega il rettore. «Si tratta di un progetto di grande impatto sociale, perché consente ai ragazzi egiziani che non hanno possibilità economiche di iscriversi a un corso universitario italiano con una borsa di studio finanziata da imprese italiane e ottenere cosi una laurea spendibile tanto in Egitto quanto in Italia».
All’inaugurazione della sede c’erano anche l’ambasciatore d’Italia in Egitto Michele Quaroni, il preside e il direttore generale dell’istituto “Don Bosco” Ramy Halim e Pedro Garcia Perez e tanti studenti egiziani immatricolati alla facoltà di Ingegneria informatica. Oggi e domani, intanto, nella sede dell’ateneo si tiene la quinta edizione delle giornate di studio sul razzismo. Questa edizione è dedicata al tema delle migrazioni ed è organizzata dai corsi di laurea in Filosofia, Scienze della comunicazione, Scienze politiche e Governance euromediterranea delle politiche migratorie.
Stamattina appuntamento al rettorato mentre domani incontro all’auditorium del Museo Castromediano. Con diciannove relazioni e una tavola rotonda, l’iniziativa intende «offrire a studenti e cittadini gli strumenti intellettuali che permettano loro di formarsi un giudizio critico autonomo, di comprendere il fenomeno del razzismo e di contrastarlo con le armi della ragione e della scienza», sottolineano gli organizzatori. «La finalità generale è l’analisi scientifica, condotta in maniera prismatica e interdisciplinare, dell’idea di razza e delle nuove forme di razzismo, passate e attuali, esplicite o mimetiche».
«Attraversiamo un periodo di grande crisi climatica ed economica, che ha visto svilupparsi e incrementarsi il fenomeno migratorio», sottolinea il professor Fabio Ciracì, coordinatore scientifico dell’iniziativa. «La risposta dell’Occidente in questo frangente è fondamentale. La peggiore risposta è il razzismo, come forma ideologica, intesa a classificare e gerarchizzare gli esseri umani, per obliterare la dignità delle persone inferiorizzate, spostando il dibattito pubblico sulle categorie di amico-nemico, alimentando la paura dell’invasione degli stranieri. Bisogna invece ricondurre il discorso alle sue radici, all’idea della famiglia umana, alla necessità di giustizia sociale e della ridistribuzione delle risorse, nell’ottica della convivenza civile e comunitaria, sapendo che il cambiamento climatico e le crisi economiche devono essere affrontate su scala globale, con la ragione e la scienza ma anche con spirito di comunità, guardando al bene comune. Il compito che ci siamo posti è offrire un luogo per l’esercizio critico della ragione e di dibattito pubblico, insieme alle associazioni del settore e agli studenti delle scuole superiori. La conoscenza e il dialogo contro la paura e le politiche del dominio».