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Nadef alle Camere, 14 miliardi di extra-deficit al vaglio Ue

(Adnkronos) - La Nadef, la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, approvata ieri dal Consiglio dei ministri passa ora al vaglio delle Camere, per il via libera, insieme allo scostamento di bilancio da circa 14 miliardi. Dopo la presentazione del documento che contiene le stime di crescita del Pil e tutti i numeri…

(Adnkronos) – La Nadef, la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, approvata ieri dal Consiglio dei ministri passa ora al vaglio delle Camere, per il via libera, insieme allo scostamento di bilancio da circa 14 miliardi. 

Dopo la presentazione del documento che contiene le stime di crescita del Pil e tutti i numeri di finanza pubblica collegati, a partire dal deficit al debito pubblico, l’esecutivo dovrà notificare a Bruxelles il Documento programmatico di bilancio entro il 15 ottobre per il via libera, con l’obiettivo di saldo di bilancio e le proiezioni delle entrate e delle spese del prossimo anno. Il passo successivo sarà proprio la stesura della legge di bilancio, che sarà esaminata e dovrà essere approvata dal Parlamento entro il termine del 31 dicembre (per evitare l’esercizio provvisorio). 

”Riteniamo di aver fatto le cose giuste con grande responsabilità”, afferma il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel corso della conferenza stampa che si tiene dopo il via libera alla Nota di aggiornamento. Il quadro generale di finanza pubblica ”si ispira a una principio di serietà, responsabilità, si inserisce in un quadro più complessivo di ridiscussione delle regole del patto di stabilità, che in questo momento è in corso in sede europea, in cui l’Italia ha una posizione chiara di tipo negoziale”, aggiunge.  

Il ministro spiega che non viene rispettato il vincolo del deficit/pil al 3%, che passa dal 3,6% tendenziale al 4,3% programmatico, consentendo di reperire i 14 miliardi necessari per la manovra, ma ”la situazione complessiva non induce a ritenere di fare politiche procicliche che contribuiscano a determinare, oltre alle politiche monetarie restrittive, la recessione. Quindi l’asticella è stata posta, a nostro giudizio, a un livello di assoluta ragionevolezza”. A Bruxelles “comprenderanno la situazione, come la comprendono molti colleghi ministri delle finanze europei che si trovano a gestire un rallentamento economia o, in qualche caso, una recessione”. “Alla Commissione europea ci sono persone che hanno fatto e che fanno politica, diversamente dai banchieri centrali che fanno giustamente il loro lavoro”. 

Dalla Commissione europea arriva la risposta del portavoce, Veerle Nuyts: “Non commenta i commenti. Abbiamo un processo, nell’ambito del ciclo del semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche. L’Italia, come ogni altro Stato membro, dovrà sottomettere la bozza del documento programmatico di bilancio entro il 15 ottobre. Valuteremo poi se questi piani rispettano i requisiti e pubblicheremo la nostra opinione” più avanti, probabilmente “il 21 di novembre”. 

Quanto alle previsioni, la Nadef taglia la stima sul Pil. La crescita è stimata allo 0,8% nel 2023, all’1,2% nel 2024 e, rispettivamente, all’1,4% e all’1% nel 2025 e nel 2026. Riguardo agli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al Pil, il documento indica un deficit tendenziale a legislazione vigente del 5,2% nel 2023, del 3,6% nel 2024, del 3,4% nel 2025 e del 3,1% nel 2026. Nello scenario programmatico il deficit è del 5,3% nel 2023 (a pesare per un punto percentuale è il superbonus, un onere di circa 20 miliardi aggiuntivi) e del 4,3% nel 2024. Riguardo alle proiezioni per il 2025 e il 2026 il documento prevede rispettivamente il 3,6% e il 2,9%. Il debito pubblico per il 2024 è previsto al 140,1 per cento. 

Intanto il cantiere della manovra è già predisposto. Dalla conferma del taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024; prima fase della riforma fiscale; sostegno alle famiglie e alla genitorialità; prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, anche con particolare riferimento alla sanità; conferma degli investimenti pubblici, con priorità a quelli del Pnrr; rifinanziamento delle politiche invariate. Sono questi gli interventi previsti dal disegno di legge di bilancio che il Governo intende presentare.  

L’entità della Finanziaria dovrebbe aggirarsi intorno ai 30 miliardi. Per le coperture al momento ci sono i circa 14 miliardi in deficit, 2 miliardi dalla spending review annunciata ieri dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e altri 2 miliardi stimati dal gettito della tassa sugli extraprofitti bancari. Una parte delle risorse potrebbe arrivare dalle privatizzazioni, che nell’orizzonte pluriennale dovrebbero far entrare nelle casse dello Stato risorse pari a circa l’1% del Pil. Sui tempi, però, Giorgetti spiega che ”se e quando verranno effettuate, lo decide il ministero dell’Economia”.  

Prima di mettere nero su bianco la manovra la Nadef dovrà passare in Parlamento, per essere votata in Aula mercoledì 11 ottobre. Contestualmente le Camere devono autorizzare lo scostamento di Bilancio portato al 4,3% il prossimo anno dal 3,6% tendenziale. Uno sforamento di 14 miliardi circa che andranno alle coperture della manovra. Per il via libera all’extra-deficit servirà la maggioranza assoluta.  

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