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Carburanti, prezzi ancora su in Puglia e Basilicata. Consumatori preoccupati: «Balzo terrificante»

All’indomani dell’approvazione del decreto Energia, il prezzo di benzina e gasolio continua ad aumentare. E l’ennesimo rialzo non risparmia la Puglia, dove il costo della verde tocca quota 2,008 euro al litro, e la Basilicata, dove per lo stesso carburante si devono sborsare addirittura 2,021 euro. Numeri che spingono l’Unione nazionale consumatori (Unc) a parlare…

All’indomani dell’approvazione del decreto Energia, il prezzo di benzina e gasolio continua ad aumentare. E l’ennesimo rialzo non risparmia la Puglia, dove il costo della verde tocca quota 2,008 euro al litro, e la Basilicata, dove per lo stesso carburante si devono sborsare addirittura 2,021 euro. Numeri che spingono l’Unione nazionale consumatori (Unc) a parlare di «balzo terrificante» e a bollare come insufficiente le somme stanziate dal governo Meloni per chi non può permettersi di acquistare il carburante a certe cifre.

In media, sul territorio nazionale, il prezzo della verde ha raggiunto i 2,002 euro al litro in modalità self con un aumento di 0,4 centesimi e una variazione del +0,23% rispetto alla settimana scorsa. Quanto al gasolio, il prezzo è salito a 1,938 euro al litro, con un aumento di 1,4 centesimi pari a un +0,74%. La più cara resta la provincia di Bolzano, dove la benzina costa 2,035 euro al litro, ma la Basilicata non è da meno: a Potenza e dintorni, per un litro di verde si devono spendere 2,021 euro, quindi ben più dei 2,002 euro registrati due settimane fa. Anche in Puglia il prezzo della benzina è oltre i 2 euro al litro e non accenna a calare: se 15 giorni fa si attestava intorno a 1,994 euro, adesso tocca quota 2,008.

Che cosa significa, in concreto, per gli automobilisti? Rispetto al 10 luglio scorso, un litro di benzina in modalità self service è rincarato dell’8,5%, cioè di poco meno di 16 centesimi, mentre per un pieno da 50 litri bisogna sborsare quasi 8 euro in più. Non va meglio col gasolio, il cui costo al litro è aumentato di oltre 25 centesimi, cioè del 15%, mentre il prezzo di un pieno da 50 litri è salito quasi di 13 euro. All’anno, dunque, chi guida un’automobile a benzina è costretto a spendere circa 188 euro in più, mentre chi ha una vettura a gasolio deve sborsarne oltre 305 in più ogni 12 mesi.

Ecco perché l’Unc critica le misure varate da Palazzo Chigi: «Quella di benzina e diesel è una corsa inarrestabile contro la quale il Governo ha partorito un topolino – spiega Massimiliano Dona, presidente nazionale dell’associazione – Le misure approvate aiutano solo i poveri assoluti, che di sicuro useranno quel misero stanziamento di 100 milioni per acquistare cibo e non certo per fare gite fuori porta. Gli automobilisti, insomma, restano una gallina dalle uova d’oro, se si pensa che il 10 luglio il Governo incassava, solo di Iva, 33,2 centesimi al litro per la benzina e 30,3 cent per il gasolio e ora ne prende rispettivamente 36,1 e 34,9».

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