Non solo “aule pollaio”, gli studenti iscritti all’Università del Salento devono fare i conti anche con la ricerca di un alloggio che scarseggiano e sono sempre più cari. Una situazione che si è aggravata quest’anno poiché sono terminate le agevolazioni dettate dal Covid che permettevano alle matricole di seguire da casa o studiare in autonomia, ma è anche aumentato il numero degli iscritti. Ci si ritrova così dinanzi ad abitazioni con prezzi lievitati, affitti in nero, strutture con condizioni poco confortevoli. Gran parte dei fuori sede non trova più un annuncio disponibile già dai primi giorni di settembre.
«Come Unione degli universitari non potevamo di certo rimanere immobili dinanzi a una situazione tragica – afferma Sabrina Loparco, coordinatrice di Udu Lecce – che fa venire meno dei diritti principali per gran parte della componente studentesca: diritto alla casa e diritto allo studio. Già dallo scorso anno avevamo aderito alla campagna nazionale lanciata da Udu, Cgil e Sunia: un’indagine con dati che fotografano le enormi difficoltà degli studenti fuorisede».
Le problematiche manifestate ieri per strada a Lecce sono le stesse che si stanno verificando a livello nazionale. «Per quanto si registri anche qui un aumento dei canoni, corredato da un rincaro delle spese non indifferente, certamente non è questo il dato caratterizzante del problema nel nostro territorio. La maggior parte dei problemi nasce dagli affitti in nero, che non permettono ai fuorisede di registrare il proprio contratto di locazione e percepire un aiuto da parte di Adisu Puglia. Le abitazioni spesso sono in pessime condizioni, caratterizzate da muffa, umidità, infiltrazioni e via dicendo».
L’intenzione di Udu è quella di non fermarsi e minaccia di tornare con le tende in piazza. La tenda, ormai simbolo di questa campagna, accompagnata da un manifesto che raccoglie delle caratteristiche discriminatorie che, se pur ironiche, rappresentano le “assurde” richieste che studenti e studentesse si ritrovano a leggere molto spesso negli annunci. «Di fatti, la maggior parte delle richieste è rivolta a sole studentesse. Non mancano poi, a seconda dei territori, annunci razzisti o discriminatori. Ci si ferma qui? Ovviamente no – conclude Sabrina Loparco – abbiamo già calendarizzato, nella giornata di oggi presso Studium 2000 a partire dalle 16.30, un’azione di volantinaggio per informare studenti e studentesse circa il tema dei contratti di locazione e dei loro diritti a proposito. Il tutto ancora in collaborazione con Cgil Lecce e Sunia».
La situazione del caro affitti è stata più volte denunciata dalle associazioni studentesche negli ultimi due mesi, rimarcando l’assenza di una strategia del Governo sulla questione alloggi universitari, affitti, utilizzo del Pnrr, borse di studio, caro libri e salute mentale. «Vogliamo poter studiare e lavorare in Italia. Vogliamo un futuro qui, senza essere costretti ad emigrare». Sono state queste le parole chiave della mobilitazione, composta da oltre 25 iniziative in altrettante città, con modalità varie: tendate, presidi, flash mob, striscionate. Il tutto sotto lo slogan «Vorrei un futuro qui».