Sono «esigue» le risorse finora impegnate dalla Regione Puglia nella gestione del Pnrr. È quanto emerge dalla requisitoria del procuratore regionale della Corte dei conti della Puglia, Cosmo Sciancalepore, sul rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2022.
«La Regione Puglia – evidenzia il procuratore – risulta soggetto attuatore di 25 progetti. Risultano impegnati 501.996.344,58 euro, già stanziati ma non ancora impegnati 1.087.752.849,25 euro, non ancora stanziati» quasi 43 milioni. «La somma da rendicontare entro il 2026 è pari a euro 1.632.746.102,83».
Le somme impegnate quindi «risultano esigue», «tale dato risulta ancora più stridente in relazione alla Missione 6, peraltro riguardante la sanità, settore per il quale la Regione Puglia presenta le maggiori criticità, dove gli impegni assunti al termine dell’esercizio 2022 per i diversi investimenti costituiscono una minima parta delle somme da rendicontare entro l’anno 2026. Si fa presente però che la Regione ha proceduto ad ulteriori impegni nel corso dell’anno 2023».
Sui fondi europei, invece, si registrano buone performance della Regione Puglia sul Por 2014-2020, mentre sul Psr ci sono ancora ritardi.
«La spesa certificata per il Por Puglia 2014-20 – evidenzia Sciancalepore – è pari a complessivi euro 4.222.154.032 (94,87%). Al termine dell’esercizio 2022 la percentuale di pagamenti complessivi sull’importo riprogrammato (euro 4.450.599.376 di cui FESR per euro 3.485.087.563 e FSE per euro 965.511.812) si attesta al 97,55% (era 86,77% al termine dell’esercizio 2021), di cui 95,32% per la quota Fesr e 105,62% per la quota Fse. Si registra dunque un apprezzabile livello di avanzamento nella realizzazione del programma».
Mentre per quanto riguarda «la dotazione finanziaria complessiva di risorse pubbliche del Psr 2014-2022 ammonta ad euro 2.164.481.738,79 (compresi 30 milioni di euro di finanziamento nazionale integrativo per l’emergenza Xylella). In base ai dati disponibili, la spesa cumulata (spesa pubblica, Feasr e Ngeu) nel periodo 1.1.2014 – 31.12.2022 è pari solo al 59,13% della dotazione finanziaria complessiva del Piano».
La Corte dei conti, poi, sottolinea che la Regione Puglia «nell’esercizio 2022, non ha rispettato il limite della spesa farmaceutica convenzionata, non ha rispettato il tetto per la spesa farmaceutica per acquisti diretti e, avendo speso euro 537.714.877, non ha rispettato (+62,34%) il tetto di spesa di euro 331.237.336 per l’acquisto di dispositivi medici».
Il problema del rispetto dei limiti di spesa in sanità, sottolinea la Corte dei conti, è un «problema comune a tutte le Regioni italiane» ma «non si può che sollecitare la Regione Puglia ad intensificare gli sforzi per un ulteriore contenimento di tali spese finalizzato anche al rispetto dei limiti imposti. Questa esigenza si manifesta con forza anche alla luce dei risultati negativi del comparto sanitario già descritti. Come già evidenziato in relazione all’esercizio 2021, appare improcrastinabile l’adozione da parte dell’Ente regionale delle opportune iniziative autocorrettive finalizzate a garantire il progressivo rientro nei limiti di spesa farmaceutica definiti dal legislatore».