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Verso le comunali a Bari: «No ai deputati candidati». Il diktat di Elly Schlein frena Lacarra

Spunta il diktat della segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, sul candidato sindaco del centrosinistra al Comune di Bari. «Il Pd pugliese deve fare sintesi fra i candidati in campo evitando la proposta di un parlamentare», ecco l’indicazione emersa domenica pomeriggio in un bar del centro del capoluogo dove Elly, in Puglia per partecipare alle…

Spunta il diktat della segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, sul candidato sindaco del centrosinistra al Comune di Bari. «Il Pd pugliese deve fare sintesi fra i candidati in campo evitando la proposta di un parlamentare», ecco l’indicazione emersa domenica pomeriggio in un bar del centro del capoluogo dove Elly, in Puglia per partecipare alle feste dell’Unità, ha tenuto un summit riservato col governatore Michele Emiliano, il sindaco uscente Antonio Decaro, il senatore Francesco Boccia, il segretario regionale Domenico De Santis e altri esponenti dem locali. Tradotto: stop alla candidatura del deputato Marco Lacarra per scegliere uno fra Pietro Petruzzelli e Paola Romano, assessori uscenti della giunta Decaro, da schierare alle primarie.

Un piano d’azione accolto con sentimenti diversi dai partecipanti al vertice. Certamente poco positivamente dal segretario Domenico De Santis che con la candidatura di Lacarra avrebbe potuto ambire all’ingresso diretto in Consiglio regionale per effetto della contemporanea “promozione” dell’assessora regionale Anita Maurodinoia, in predicato di entrare in Parlamento proprio al posto di Lacarra nel caso di elezione di quest’ultimo a sindaco. Il nome di Lacarra, fra l’altro, era gradito anche al presidente Emiliano che adesso dovrà tener conto dei desiderata della Schlein.

Il tutto mentre il resto degli alleati continuano a dividersi su metodo e merito di scelta del successore di Decaro. La sinistra, per esempio, vorrebbe puntare sulla candidatura del penalista barese Michele Laforgia evitando accuratamente l’indizione delle primarie, anche se questa linea si è leggermente indebolita nelle ultime ore. In compenso, l’ala radicale della coalizione pretende di arrivare alla scelta attraverso un percorso di concertazione esterno al tavolo di coalizione. Tavolo riunitosi lo scorso 7 settembre quando gli alleati, una ventina fra partiti e liste civiche, hanno condiviso una road map per arrivare a definire programma e candidatura entro il 7 dicembre. L’area di sinistra, invece, pretende che i partiti tradizionali debbano prendere parte alla convenzione per Bari 2024, documento programmatico di intenti firmato venerdì scorso al teatro Kismet da varie associazioni e movimenti fra cui La Giusta Causa, Corsivo 2.0, i Socialisti e altre sigle minori. In tutto questo bisogna capire le mosse del movimento Con guidato dall’ex senatore Michele Boccardi che nelle ultime settimane aveva chiesto la valutazione di candidati della società civile per allargare gli orizzonti del centrosinistra. Un quadro a dir poco nebuloso in cui tutti i protagonisti pretendono di dettare la linea finendo per alimentare il caos.

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