A dieci giorni dalla presentazione delle liste all’ufficio elettorale, partiti e movimenti sono alle prese con la chiusura della griglia dei candidati. Un lavoro che si sta dimostrando più complicato del previsto per due ragioni: la prima è l’appeal sempre minore che la politica ha sulle persone, la seconda è la volontà da parte di tutte le coalizioni in campo di moltiplicare le liste con la speranza che più candidati portino più voti. Tra queste criticità, un elemento nuovo è rappresentato dalla “mimetizzazione” che alcuni dirigenti di partiti e movimenti nazionali stanno mettendo in campo.
In pratica si uniscono simboli civici a emblemi nazionali. È il caso di Azione e Italia Viva che, oltre a far rivivere il Terzo polo, defunto a livello nazionale, si accodano a Tempi nuovi per Foggia, un rassemblement civico, proprio per la difficoltà a convincere 32 persone a candidarsi. Nel centrodestra questo escamotage è utilizzato dalla Lega che si unisce al civismo di Prima Foggia, un’associazione e un simbolo che hanno già corso alle scorse comunali, e da Noi Moderati, che sarà in campo con È Foggia, altro simbolo civico. Così come si uniscono in un unico simbolo, questa volta nel centrosinistra, Partito socialista e Senso civico, la compagine pugliese nata alle scorse regionali, sotto le insegne di Riscossa civica. Infine, c’è la questione femminile. Molte liste non riescono a garantire la parità di genere prevista dalla legge e sono ancora oggi a caccia di potenziali candidate.
Intanto, ieri la Commissione parlamentare antimafia, dopo la visita a Foggia dello scorso 8 settembre, ha emesso il giudizio sulle liste e sui candidati che ne hanno fatto richiesta, inviando l’elenco dei candidati che sono risultati tutti senza problemi ostativi all’esame dei commissari e della Procura nazionale antimafia. «Sono soddisfatto per l’esito dei riscontri della Commissione antimafia – ha dichiarato il candidato sindaco del centrodestra Raffaele Di Mauro –Anche se le liste erano state stilate ancora nella fase iniziale del confronto tra i partiti, è un dato significativo che Forza Italia e Fratelli d’Italia avessero già individuato persone che non presentano condizioni di incandidabilità. E sulla base delle stesse caratteristiche, tutti i partiti del centrodestra stanno operando le scelte per la composizione definitiva applicando, anzi, criteri ancor più rigidi». Insieme ai due partiti di centrodestra solo il candidato civico Nunzio Angiola ha spedito le liste a Roma che sono risultate anch’esse “pulite”.