Sessanta posti auto riservati al parcheggio per donne incinta o genitori con bambini di età non superiore ai due anni. A Lecce sono partiti ieri i lavori per la realizzazione degli “stalli rosa” previsti dal nuovo Codice della strada.
Dando seguito a una mozione approvata in Consiglio comunale, proposta della consigliera Lidia Faggiano, l’ufficio competente è riuscito a ottenere dal Dipartimento per la mobilità sostenibile del Mit un contributo di 30mila euro, necessario per realizzare gli stalli e la relativa segnaletica in maniera conforme alle disposizioni di legge.
Gli stalli rosa saranno realizzati davanti a scuole, ospedali, case di cura, farmacie, uffici pubblici, uffici postali, parchi cittadini, istituti bancari.
Nella giornata di ieri ne sono già stati realizzati sei: in via Franco Casavola 11, nei pressi del nido comunale Montessori “Angeli di Beslan”; in via Giovanni Colella nei pressi dell’asilo nido Nicholas Green; in piazza Filippo Muratore, al parcheggio dell’ospedale “Vito Fazzi”; in via Taranto, nei pressi dell’ufficio postale Lecce; in via Marcianò nei pressi dell’ufficio postale Lecce 4 e in via Dalmazio Birago 11 nei pressi della farmacia De Pascalis.
«La nostra città sarà più vicina alle cittadine in gravidanza e alle famiglie con figli piccoli, garantendo una maggiore facilità di parcheggio nei pressi di servizi fondamentali», commenta l’assessore comunale alla Mobilità sostenibile, Marco De Matteis. «Guardare alle esigenze dei soggetti deboli della strada è una priorità, garantire loro servizi e sicurezza significa lavorare per una città che rispetta le esigenze di tutti», aggiunge.
«Come donna e come consigliera comunale voglio esprimere tutta la mia soddisfazione per l’attuazione della mia mozione a seguito delle modifiche introdotte nel codice della strada», afferma la consigliera comunale Lidia Faggiano, promotrice dell’iniziativa. «Con i cosiddetti parcheggi rosa – aggiunge -, garantiamo alle donne in stato di gravidanza spostamenti più agevoli proprio quando l’aumento ponderale affatica i movimenti e richiede percorsi brevi. Senza dubbio abbiamo compiuto un piccolo passo avanti verso la parità di genere reale e non solo enunciata consentendo alle donne di partecipare e contribuire alla vita della collettività e, al contempo, abbiamo fornito un utile sostegno alla genitorialità nei primi due anni di vita del bambino in un periodo, come quello attuale, contraddistinto dalla denatalità e dall’invecchiamento della popolazione».