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Da Canterbury alla Puglia per raccogliere fondi contro la fibromialgia: l’impresa della 28enne Paola Verando

In marcia da Canterbury a Molfetta, lungo la via Francigena, per raccogliere fondi per la cura della fibromialgia. Paola Verando è una ragazza italiana di 28 anni, trasferitasi nel Regno Unito a 19 anni. La sua vita scorreva tranquilla, come può essere quella di una ragazza di 20anni. Amante dello sport, allegra, solare e vitale.…

In marcia da Canterbury a Molfetta, lungo la via Francigena, per raccogliere fondi per la cura della fibromialgia. Paola Verando è una ragazza italiana di 28 anni, trasferitasi nel Regno Unito a 19 anni. La sua vita scorreva tranquilla, come può essere quella di una ragazza di 20anni. Amante dello sport, allegra, solare e vitale. Ma a 24 anni tutto è cambiato, quando le è stata diagnosticata una malattia che avrebbe cambiato per sempre la sua vita.

«Da quando ero piccola – racconta – ho sempre avuto problemi di dolori vari. Ma la diagnosi è arrivata dopo un incidente sullo snowboard. Sono stata ferma a letto per circa 4 mesi e dopo tante visite, mi è poi stata diagnosticata la fibromialgia».

Si tratta di un disturbo cronico, caratterizzato da dolori intensi all’apparato muscolo-scheletrico, con diversi sintomi come dolore cronico, tensione muscolare e rigidità agli arti, affaticamento e disturbi del sonno e dell’umore. Anche se non si tratta di una malattia rara, perché interessa in Italia almeno due milioni di persone, è ancora poco conosciuta.

«Avendo vissuto sia in Italia che nel Regno Unito – spiega – mi sono resa conto di quanto questa patologia sia ancora poco conosciuta e di quanto sia difficile ricevere aiuti, indipendentemente dal paese in cui ero. Dopo circa nove anni, ho deciso di tornare in Italia, lontana dalla famiglia i problemi iniziavano a diventare troppi».

Nonostante la malattia, Paola non si è persa d’animo e ha deciso di intraprendere, a maggio, un viaggio a piedi da Canterbury all’Italia, percorrendo circa 2900km, lungo l’antica via dei pellegrini. Ora è a Molfetta.

«Da anni sognavo di fare il cammino di Santiago – ricorda – quando ho iniziato ad informarmi a riguardo, ho scoperto la via Francigena. Ho deciso di intraprendere questo percorso per sfidare me stessa ma anche essere, anche solo un po’, di ispirazione per altre persone che soffrono di questa patologia. Mantenere un certo livello di attività fisica è la migliore medicina».

L’obiettivo del suo cammino è riuscire a raccogliere dei fondi, attraverso il sito “Gofundme”, da donare in parti uguali a due delle più grandi associazioni per la fibromialgia, una in Uk, Fmauk, e una italiana, Cfu-Italia odv. Oltre questo, ha un altro sogno, incontrare il suo mito.

«Non siamo la nostra diagnosi – dichiara – Possiamo continuare a fare quello che amiamo. Nel mio caso, camminare, correre e stare nella natura. E visto che sono a Molfetta, magari incontrare Caparezza. Sono una sua grande fan».

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