Non sono morti per inquinamento marino i cefali rinvenuti sulla spiaggia della litoranea di Levante a Barletta.
A confermare quanto già affermato dal sindaco Mino Cannito due giorni fa, sono arrivati i risultati delle analisi condotte da Arpa Puglia.
«Era nostro dovere appurare le cause dell’accaduto», afferma il primo cittadino confermando che i cefali ritrovati sulla spiaggia «sono riconducibili alla scelta di un pescatore, di rigettare in mare i pesci catturati e che si sono, successivamente, spinti verso la costa. Una motivazione prevedibile – aggiunge – in quanto il rinvenimento di pesci ha riguardato solo una specie marina. Le indagini di ARPA mettono finalmente la parola fine sulla vicenda», conclude Cannito.