«Siamo tornati a luglio a Zante. Ci eravamo stati cinque anni fa e cercavamo una vacanza low-cost. Abbiamo trovato tutt’altro». La testimonianza di Angela Albanese, 29 anni, racconta una realtà differente rispetto a quella che spesso viene raccontata.
Mentre la Puglia da settimane è dipinta come la terra dei rincari, con ombrelloni e lettini inavvicinabili, i turisti italiani che hanno scelto le mete comunemente considerate economiche raccontano altro. Accade in Albania ma anche in Grecia.
Da anni tra le mete preferite dai giovani, non sarebbe più a basso costo. «Una colazione con caffè, succo di frutta e cornetto non costa meno di dieci euro – afferma Angela Albanese-. Una cena circa 25 a persona. Quando nel 2018 io e mio marito siamo venuti qui non pagavamo più di 15 euro per mangiare. Il costo della vita è aumentato tantissimo e non c’è più grande differenza rispetto all’Italia».
Una delusione per la coppia che aveva scelto di tornare a Zante proprio per non spendere molti soldi. «Il solo pernotto per una settimana, senza dunque colazione – prosegue Angela – è costato 500 euro, quando nel 2018, compreso il primo pasto della giornata, ne spendemmo 350. Con una differenza: se cinque anni fa le pulizie in camera erano previste ogni due giorni adesso vengono effettuate ogni tre».
Anche i servizi turistici, in generale, hanno visto un incremento delle tariffe. «Le escursioni sono arrivate a costare 30 euro a persona. Per un ombrellone ne servono almeno 20. Non è tanto ma prima bastava pagare una consumazione per averlo gratis».
Costa molto di più anche noleggiare una macchina: 350 euro per una settimana contro i 200 del 2018. Proprio in merito ai trasporti c’è un altro aspetto da non sottovalutare: l’aumento del costo dei voli dall’Italia. «Per due persone servono almeno 150 euro a tratta – spiega Angela -. Oggi costa molto di più rispetto alle altre nazioni considerate low-cost come la Croazia e l’Albania. Anche questo è un elemento da non sottovalutare». È la qualità dei servizi, però, a destare le maggiori perplessità. «A fronte dei prezzi più alti – afferma – non c’è stata una crescita nell’offerta turistica. Continuano ad esserci tanti giovani villeggianti, soprattutto italiani, ma tornando indietro non so se prenoteremmo nuovamente qui».
Una fotografia, dunque, che restituisce un avvicinamento dal punto di vista economico alla Puglia senza ancora riuscire a garantire pari qualità. «Le isole sono molto belle, così come il mare, ma non c’è molto altro da visitare. Il conto finale per una settimana in due? 1700 euro. Se non c’è neanche il risparmio…», conclude Angela Albanese.