«I dati parziali di questa stagione estiva fanno registrare per l’aeroporto del Salento un calo del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso». È quanto afferma il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia domani, dopo che Aeroporti di Puglia ha diffuso i dati relativi al traffico passeggeri negli scali di Bari e Brindisi relativi al mese di luglio.
«Senza programmazione efficace di voli e rotte e politiche di incoming mirate, la parabola discendente dell’aeroporto del Salento era purtroppo annunciata», sottolinea Pagliaro ricordando di aver «lanciato l’allarme in tempi non sospetti, chiedendo un impegno preciso di Aeroporti di Puglia per il potenziamento dello scalo brindisino, cenerentola rispetto a Bari-Palese che segna invece un incremento dei traffici. Ma è evidente – aggiunge – che poco o nulla è stato fatto per dar seguito alle promesse incassate a seguito del sopralluogo effettuato con il presidente AdP Vasile su nostra richiesta, per verificare le criticità dello scalo salentino».
Il capogruppo de La Puglia domani punta il dito anche contro «il tiro al bersaglio mediatico» che «imputa questa flessione al caro prezzi delle località di vacanza salentine, ma si tratta – sottolinea – di una narrazione distorta e strumentale che non tiene conto né dell’offerta variegata che soddisfa le diverse fasce di clientela, dal lusso al low cost, né del gap infrastrutturale che, in tempi di crisi e inflazione, pesa sulle scelte dei vacanzieri. Collegamenti e strade carenti fanno optare per mete più facilmente raggiungibili e penalizzano il Salento, con un aeroporto sottodimensionato e disconnesso dalle località turistiche, il ripiego obbligato sul trasporto privato per sopperire all’inadeguatezza di quello pubblico su gomma e su ferro, la rete viaria arretrata».
Per Pagliaro, dunque, «senza l’alta velocità ferroviaria, senza un aeroporto di livello internazionale, senza il completamento dell’autostrada Bari-Taranto e il prosieguo fino a Lecce, con i lavori lumaca che rallentano l’ultimazione della metropolitana di superficie e delle grandi strade, al Salento viene di fatto negato un decollo turistico che dirotta altrove traffici e passeggeri. Lo sviluppo dipende da scelte politiche e non dal prezzo di frise e pucce».
Il consigliere regionale ribadisce, infine, la richiesta a Regione e Aeroporti di Puglia «affinché concentrino risorse e strategie per promuovere il Salento come merita, con una programmazione di lungo respiro che metta le ali alle sue immense potenzialità di crescita».