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Festa di Roma, nella Capitale arriva il cinema 365 giorni l’anno

(Adnkronos) - Una Festa del Cinema che porti il cinema su tutto il territorio, trasformando Roma in un grande palcoscenico che la renda Capitale internazionale indiscussa della magia del grande schermo. E' un po' la sintesi alla base dell'idea del duo nuovo di zecca Gianluca Farinelli-Paola Malanga, rispettivamente presidente della Fondazione Cinema per Roma e…

(Adnkronos) – Una Festa del Cinema che porti il cinema su tutto il territorio, trasformando Roma in un grande palcoscenico che la renda Capitale internazionale indiscussa della magia del grande schermo. E’ un po’ la sintesi alla base dell’idea del duo nuovo di zecca Gianluca Farinelli-Paola Malanga, rispettivamente presidente della Fondazione Cinema per Roma e direttrice artistica della Festa di Roma. Un lavoro che duri tutto l’anno dunque, e non si fermi alla sola kermesse autunnale, e che presenta diversi tratti di novità. 

“Abbiamo lavorato per essere pronti da subito, per mostrare una festa che vuole continuare nel suo solco ma anche stupire, la città e il cinema”, spiega Farinelli annunciando il fitto programma che parte già dall’estate. Tra queste, dal 16 giugno prenderà il via la decima edizione di Cinema al Maxxi, dal 20 luglio al Parco degli Acquedotti si terrà una rassegna di capolavori in versione restaurata, mentre l’arena galleggiante del Floating Theatre all’Eur, ideata da Alice nella città, ospiterà un programma di film dal 18 agosto in collaborazione con la Festa del Cinema. Domenica 24 luglio, Via Veneto si trasformerà in una grande sala cinematografica con la proiezione della versione restaurata di Vacanze romane di William Wyler. 

“Sarà ancora una festa, questo è un segno di continuità e cercheremo di potenziarla, ma avrà il sapore di un festival -spiega Paola Malanga- Quindi la principale novità rispetto agli ultimi anni e che tornerà ad essere competitiva”. La neo direttrice fornisce alcuni dettagli: “Il discorso del concorso parte proprio da questi due anni complicati per tutti da cui si esce con l’esigenza di ripartire, ma anche di essere riconosciuti per quello che si fa”, osserva. Ed entrando nel merito, spiega: “Ha un titolo, che è Progressive Cinema, e che ha un’idea al suo fondo. Ha un’origine musicale (il rock ‘progressive’ è un genere musicale nato negli Anni Sessanta, ndr) perché io credo che la musica sia sempre un pochino più avanti delle altre arti. L’idea alla base è un’idea classica, conosciuta, ma indagata, destrutturata decomposta è che porta ad una nuova visione futura”. 

Altra novità sono le sezioni, che al contrario di quanto accaduto negli ultimi anni saranno solo tre: “Ho fatto questa scelta per una ragione moto pratica di orientamento -spiega Malanga- Credo che ci sia bisogno, per gli spettatori, di una semplificazione”. Le sezioni sono: il Concorso, per il quale verrà nominata una giuria di esperti, il Grand Publique, “per il pubblico che va poco al cinema ma che non esclude questa esperienza” e il Free style, una “proposta libera, cinematografica, video arte, video clip, tutto ciò che non entra normalmente in una sala ma che invece vorremmo offrire in una sala, in un’ottica condivisa di collettività. E’ rivolto alle generazioni più giovani”. 

Di rilievo quanto accadrà dal 1mo gennaio 2023, quando la gestione e la programmazione sarà affidata, da Roma Capitale, alla Fondazione Cinema per Roma, rafforzando questa cornice di governance. A Farinelli e Malanga gli auguri del presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti: “Auguri al presidente Farinelli e direttrice Malanga, perché c’è n’è sempre stato bisogno in questi 17 anni -dice Zingaretti- abbiamo sempre difeso la Festa del Cinema con i denti, e se siamo qui è perché è figlia del successo di una bellissima squadra. Ora ce n’è bisogno mille volte di più, perché l’iniziativa culturale coincide con un ritorno al vivere in comunità che molto importante”. 

“Il settore cinematografico -aggiunge l’assessore alla Cultura Miguel Gotor- è il settore più interessante, perché l’industria è quella che per diverse ragioni ha avuto la possibilità di trasformare l’epidemia in una produttività nuova. Gli ultimi hanno modificato le modalità di fruizione del cinema ed è importante per tutti noi amministratori difendere un’idea di cinema comunitaria sociale condivisa, fianco a fianco. Questa è un po’ la sfida che consegnamo loro”. 

(di Ilaria Floris) 

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