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Il ministro Musumeci alle Tremiti: «Siano un laboratorio di tutela dell’ambiente e della biodiversità»

Il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha visitato oggi le isole Tremiti. Ad accoglierlo, oltre all'amministrazione comunale di San Domino, dove è atterrato, i senatori Ignazio Zullo, Costanzo Della Porta e Anna Maria Fallucchi che ha organizzato l'incontro. Il ministro ha poi visitato San Nicola per poi incontrare…

Il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha visitato oggi le isole Tremiti. Ad accoglierlo, oltre all’amministrazione comunale di San Domino, dove è atterrato, i senatori Ignazio Zullo, Costanzo Della Porta e Anna Maria Fallucchi che ha organizzato l’incontro.

Il ministro ha poi visitato San Nicola per poi incontrare l’amministrazione comunale.

«Siamo qui per dare un po’ di speranza a questa comunità», ha detto il ministro. «Io direi che al 50% ho trovato problemi» e al 50 per cento «potenzialità. E quello che ho trovato nelle isole Tremiti sostanzialmente è presente in quasi tutte le altre isole minori», ha aggiunto Musumeci spiegando che «abbiamo bisogno di mettere assieme tutte le potenzialità con un sistema, con una rete delle isole minori che è prevista nel piano del mare che abbiamo appena approvato».

«Ci sono 220mila italiani che vivono sei mesi in condizione di normalità, parlo dei mesi estivi e primaverili e sei mesi – ha proseguito – in condizioni assai difficili per carenza di servizi, a volte per l’interruzione dei collegamenti. Noi abbiamo bisogno di un progetto, di una legge speciale, dedicata soprattutto ai 33 comuni che si trovano sulle isole minori».

Si tratta di realtà di «una straordinaria potenzialità anche in termini di ricaduta economica», ha aggiunto Musumeci spiegando che le difficoltà sono rappresentate dalla mancanza di «strutture sanitarie in particolare, strutture destinate alla sicurezza, la mancanza di presidi di vigili del fuoco, di infrastrutture portuali assolutamente carenti, di energia elettrica ancora prodotta col diesel» o «dell’acqua trasportata con le navi cisterna» cose che «ancora nel 2023 l’Italia non può permettersi».

Per Musumeci «le isole devono avere un presidio di sicurezza tale da poter intervenire in emergenza».

Musumeci ha continuato ricordando che «c’è lo stimolo a istituire un gruppo di volontari di protezione civile e nelle isole più popolose stiamo pensando con il collega Piantedosi di realizzare dei distaccamenti dei vigili del fuoco se non per tutto l’anno almeno per i mesi estivi. È un obiettivo impegnativo, che richiede risorse ma non c’è più tempo da perdere. Non è con la bacchetta magica che si possono risolvere questi problemi perché la bacchetta non l’abbiamo – ha detto ancora il ministro – ma certamente abbiamo acceso un riflettore su una realtà di straordinaria potenzialità ma anche di disarmanti problemi».

L’impegno è «fare delle isole un laboratorio di tutele ambientale e di biodiversità ma anche consentire a chi ci vive già o a chi vorrebbe trasferirsi nelle isole di modificare le regole che oggi appaiono paralizzanti. E lavorare per una crescita ambientale sostenibile, accettabile e razionale», ha concluso il ministro.

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