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La “Nave dolce” arriva al Piccinni per i 32 anni dall’attracco. Al Museo Civico un documentario

Il Comune di Bari, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, ricorda l'8 agosto del 1991, il giorno in cui nel porto di Bari attraccò la nave Vlora con a bordo 20mila profughi albanesi. Lunedì, nel 32^anniversario dell’evento che ha segnato la storia dell’immigrazione nel novecento, appuntamento al Teatro Piccinni e al Museo Civico con…

Il Comune di Bari, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, ricorda l’8 agosto del 1991, il giorno in cui nel porto di Bari attraccò la nave Vlora con a bordo 20mila profughi albanesi. Lunedì, nel 32^anniversario dell’evento che ha segnato la storia dell’immigrazione nel novecento, appuntamento al Teatro Piccinni e al Museo Civico con due eventi a ingresso libero. Alle ore 11.30 sul palcoscenico del teatro comunale andrà in scena “La nave dolce” di Daniela Nicosia, produzione Tib teatro, con Massimiliano Di Corato. Alle ore 19, invece, negli spazi del Museo Civico, verrà proiettato il documentario “Storie di un evento straordinario – La Vlora, il volto dell’accoglienza”, regia di Vincenzo Losito e Stefano Sasso.

Prima della replica dello spettacolo di Daniela Nicosia, alle ore 11, sul palco del Teatro Piccinni, il sindaco Antonio Decaro ricorderà il viaggio della Vlora con alcuni testimoni dell’evento. «L’ingresso nel mondo avviene nei viaggi, abbandonando il paese della gioventù” diceva Conrad in Linea d’ombra – commenta l’assessora alle Culture Ines Pierucci – Ci sono frontiere nella propria vita che coincidono con quelle del mare. Dove i confini certi si fanno incerti e si aprono infiniti varchi. Questa è la storia di un viaggio che appartiene alla storia del nostro Paese e a quella del Paese delle aquile, cioè delle due sponde dell’Adriatico meridionale.

In occasione di quell’evento drammatico, l’8 agosto del 1991, la città di Bari si distinse sia per la posizione del sindaco Enrico Dalfino, che criticò apertamente la scelta del Governo di concentrare i ventimila della Vlora nello stadio della Vittoria, sia per la generosità dei baresi, che cercarono i tutti i modi di essere d’aiuto a quelle persone disperate. Probabilmente, se si fossero compresi appieno la portata e gli effetti di quella vicenda, che apriva il varco a una grande esperienza migratoria».

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