Proseguono i rilievi tecnici sull’Appennino tosco-emiliano nella zona in cui ieri è stato localizzato l’elicottero precipitato giovedì per motivi ancora da chiarire e nel cui schianto sono morte tutte le persone a bordo, pilota e sei passeggeri. L’area interessata, posta sotto sequestro, è un canalone del monte Cusna, località Villa Minozzo (Reggio Emilia), a circa 1.900 metri d’altitudine.
Tra gli alberi e il greto del torrente Lama, zona particolarmente impervia e difficile da raggiungere, sono stati trovati i detriti dell’elicottero e i sette cadaveri, per lo più carbonizzati, che già ieri sono stati recuperati.
Dalle condizioni l’impatto deve essere stato fatale ma è dalle autopsie, disposte, che potranno arrivare ulteriori chiarimenti. Procede nelle indagini la Procura di Reggio Emilia, pm Marco Marano, stretta nel massimo riserbo.
Il fascicolo aperto, passato da Lucca a Reggio per competenza, è per disastro colposo e omicidio colposo.
Al momento a carico di ignoti. Nell’ambito degli accertamenti disposti dalla Procura è in corso sul Cusna anche un sopralluogo da parte di un tecnico dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv).
Il perito si è imbarcato all’elisuperficie di Abetone Cutigliano (Pistoia) su un elicottero AB 412 HP ‘Volpe 215’ della sezione aerea di Pisa.
Sul posto anche il comandante della stazione S.A.G.F. Abetone Cutigliano e altri due militari del medesimo reparto del corpo.
I punti da chiarire sul disastro restano diversi.
Se le condizioni meteo abbiano influito, se ci siano stati problemi di altro tipo, se si sia trattato di mera fatalità o se ci siano invece delle responsabilità. Insomma se la tragedia poteva essere evitata. Le risposte dovranno arrivare dalle analisi dei rilievi e della scatola nera.