Sono arrivati a Bari e hanno ritirato la valigia dal bagagliaio del bus ma, una volta tornati a casa, hanno scoperto che non era la loro. Protagonisti di questa disavventura sono stati Rosa e Vincenzo, due coniugi baresi residenti al quartier Libertà che, domenica scorsa, dopo un week-end trascorso a Roma con alcuni amici, sono tornati nel capoluogo a bordo di un pullman Itabus, il 4401 partito da Tiburtina alle 17.10 (dopo che il precedente, che i due avevano prenotato, era stato annullato) e arrivato in via Capruzzi alle 23. Una vicenda che, per fortuna, si è conclusa a distanza di “appena” 4 giorni, solo grazie a un gruppo social e a un pizzico di fortuna. «Non abbiamo avuto nessun tipo di sostegno né di collaborazione da parte dell’assistenza Itabus – racconta la coppia -. L’azienda ha risposto alle nostre richieste dicendo che avrebbe verificato, ma non ci hanno mai dato davvero ascolto, né tramite mail né al telefono: non appena esponevamo il problema, chi stava dall’altro capo della cornetta chiudeva la chiamata perché non sapevano nemmeno loro come aiutarci».
«Quando siamo scesi dall’autobus c’era una confusione incredibile – racconta la signora Rosa -. Gente che doveva salire, gente che scendeva, e tutti che prendevano o lasciavano le valigie senza nessun tipo di controllo. Non è certo colpa dell’autista, ma fatto sta che qualcuno aveva preso la nostra valigia e viceversa. E lo aveva fatto, sicuramente per errore, prima che io potessi scendere dal pullman. Solo una volta arrivata a casa ho disfatto la valigia e ho scoperto che al suo interno non c’erano le mie cose, ma quelle di un’altra persona. Il problema – aggiunge la donna – è che per cercare di risolvere la questione ci siamo dovuti muovere per conto nostro perché Itabus non ci ha fornito alcun tipo di supporto. Mio marito è dovuto andare di persona alla fermata del bus chiedendo agli autisti come fare per cercare di ritrovare il nostro bagaglio, che sicuramente era stato scambiato con un altro, chissà dove e chissà quando. Uno di loro – racconta Rosa – ci ha suggerito di fare un ultimo tentativo scrivendo un annuncio su una pagina Facebook dedicata, nella speranza di poter ritrovare colui che aveva preso per errore la valigia». Tante sono state infatti le mail, le pec e le telefonate che la coppia ha inviato all’azienda per chiedere supporto, ma nessuna risposta soddisfacente è arrivata da Itabus: «Gentile cliente, abbiamo preso in carico la sua segnalazione. Siamo spiacenti in merito a quanto accaduto, il nostro personale provvederà ad effettuare le opportune verifiche. Solo nel caso le ricerche diano esito positivo, verrà ricontattato da un nostro operatore».
Per fortuna la valigia di Rosa e Vincenzo era stata presa per errore da Alessio, 25enne di Carbonara, anche lui in difficoltà per la situazione che si era venuta a creare. A mettere in contatto i tre, però, non è stata Itabus, ma un gruppo Facebook nato appositamente per queste esigenze. Infatti solo dopo che i tre si sono incontrati e restituiti le rispettive valige l’azienda ha comunicato di essere «probabilmente riuscita a risalire al passeggero coinvolto nello scambio di bagagli». Nel frattempo, però, i legittimi proprietari erano già tornati in possesso delle loro cose.