Si traccia un bilancio ”decisamente positivo” per la 22esima edizione del Festival del Libro Possibile. Si è svolto in nove giorni, uno in più rispetto allo scorso anno, dal 5 all’8 luglio a Polignano a Mare (Bari) e dal 18 al 22 luglio a Vieste (Foggia).
Sul tema ”Penso Positivo”, a trenta anni dall’inno pop alla speranza di Jovanotti, la rassegna ha sempre registrato il pieno di affluenza in tutte le serate, ha fatto salire sul palco 400 persone e ha dedicato una data speciale con incontri in lingua inglese per i numerosi ospiti stranieri che affollano la città garganica. Record di libri venduti e anche di interazioni e di seguito sui ‘social’.
«Oltre ai dati sull’affluenza – ha detto la direttrice artistica Rosella Santoro – mi ha colpito la risposta partecipata e resiliente del pubblico che, nonostante l’ondata di caldo record proprio durante i giorni del festival, ha scelto di essere presente sin dal primo giorno, facendo registrare il tutto esaurito nelle piazze fino a tarda notte. È stato un riconoscimento immediato e massiccio, la prova che la programmazione proposta dal festival è convincente e stimolante. Il pubblico, a margine degli eventi, ha acquistato tanti libri, più dello scorso anno’».
A Polignano a Mare si piazzano sul podio i libri di Umberto Galimberti, Vincenzo Schettini, Mandrake Ninno e Marco Travaglio mentre a Vieste i più acquistati sono i libri di Nicola Gratteri, Vincenzo Schettini, Sigfrido Ranucci e Maurizio De Giovanni.
La «missione principale» è «quella di creare connessioni – ha dichiarato il presidente Gianluca Loliva -. Connessioni che coinvolgono, in entrambi i sensi, pubblico, ospiti e territorio, tutti chiamati a fare rete in un’ottica di condivisione e collaborazione. I nodi che nel tempo si sono creati sono sempre più saldi e numerosi, e hanno reso questa rete chiamata ‘Libro Possibile’, una delle più grandi e forti del panorama culturale italiano».
Il festival si caratterizza, e continuerà a farlo, nel «fornire spunti di dialogo e di discussione costruttivi, rendere capillare il sapere e l’informazione, portare al pubblico forme di intrattenimento culturale che spazino in lungo e largo nel vasto mare delle arti e delle scienze, dando a tutti la possibilità di comprendere e approfondire temi e storie tra loro disparate».