Animazione e inclusione sociale si incontrano sulle spiagge cittadine. Da giovedì partirà il programma sperimentale “Mare per tutti”, attivato nell’ambito delle iniziative promosse dall’amministrazione comunale per rafforzare e ridefinire il rapporto del capoluogo con il suo mare. Sono previste, dunque, una serie di attività di animazione e di inclusione sociale con l’obiettivo di favorire, attraverso un servizio gratuito e vicino ai bisogni della cittadinanza, una fruizione sostenibile e inclusiva delle spiagge pubbliche e del mare, con particolare attenzione a tutti quei residenti che non vanno in vacanza ma restano in città durante il periodo estivo.
Tre sono i luoghi scelti dall’amministrazione per l’avvio di questa sperimentazione: le spiagge pubbliche di San Girolamo (nei pressi del waterfront), la spiaggia della Fiera del Levante nel quartiere San Cataldo e a Madonnella la spiaggia di Pane e Pomodoro. Ad accomunare tutti e tre i luoghi scelti, la presenza di un arenile sabbioso che rende più agevole l’aggregazione e il movimento, favorendo i servizi di animazione rivolti alle famiglie (adulti e bambini), alle persone anziane e con disabilità da svolgersi nelle ore mattutine (dalle 9 alle 13.30) e che saranno attivi fino al prossimo 24 settembre. Ogni giorno gli animatori saranno impegnati nell’organizzazione di svariate attività quali sessioni di risveglio muscolare, ginnastica dolce in acqua, balli di gruppo, giochi sociali, tornei, esibizioni e di accompagnamento alla fruizione del mare in favore di cittadini appartenenti a categorie fragili, tra cui minori, disabili e/o anziani.
Al fine di coinvolgere un numero sempre crescente di persone, le attività saranno promosse presso associazioni, organizzazioni di volontariato e cooperative sociali. «Un modo per divertirsi e stare insieme frequentando le nostre spiagge pubbliche -ha dichiarato il sindaco Decaro a margine di un incontro a Pane e pomodoro con un’associazione di volontariato e con i cittadini presenti – Volevamo che i cittadini che frequentano le nostre spiagge pubbliche, quelle che permettono l’aggregazione, si sentissero parte di una comunità che vive il suo mare e che impara a stare insieme».