Sarà la più grande opera di spostamento di risorse e riprogrammazione dei progetti della storia della Repubblica. La corsa contro il tempo che sta facendo il governo Meloni per stare dentro formalmente ai tempi del Pnrr, vedranno movimentati circa 40 miliardi di euro. In parte spostati nella programmazione elle risorse comunitarie e in parte “rimodulati”, i progetti “originali” prenderanno nuova forma all’interno del Piano istituito per rilanciare l’economia dopo la pandemia. Sono stati necessari 47 provvedimenti di vario tipo per “sistemare” i 55 obiettivi da raggiungere per ottenere la terza rata dall’Unione Europea di 19 miliardi di euro. È stato lo stesso ministro per il Sud, Raffaele Fitto, a sottolineare le difficoltà dopo che gli ispettori avevano verificato delle incongruenze per quanto riguarda le residenze universitarie. Dichiarate come realizzate, è emerso che in realtà erano preesistenti l’inizio dei lavori. La Commissione europea ha così mandato un messaggio molto chiaro: non si sgarra rispetto alla tabella di marcia, alla realizzazione delle opere e alla loro rendicontazione. In tutto il piano è strutturato in 527 obiettivi divisi per dieci semestri. Il raggiungimento di quanto previsto nei sei mesi fa “scattare” lo stanziamento delle risorse, fino al 2026. Finora l’italia ha ottenuto 66,9 miliardi di euro dei 191,5. Una corsa contro il tempo, dunque, ma anche un lavoro certosino di “taglia e cuci” che deve, anche da un punto di vista formale, palesare il rispetto degli accordi. Ieri, intanto, il commissario Paolo Gentiloni è tornato a sottolineare la delicatezza della fase attuale. «Centrare gli obiettivi è importante per l’Italia che ha svolto un lavoro costruttivo – ha – sottolineato – ma anche per tutta la Ue che per la prima volta ha impostato un così importante progetto comune con NextGeneration Eu. Lo è anche per il presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, che con le prossime elezioni europee di giugno 2024 si ricandida per un secondo mandato quinquennale. Adesso Raffaele Fitto deve affrontare due impellenti sfide, appuntamenti non rinviabili: essere pronto a implementare i 28 progetti della quarta rata da 16,5 miliardi, di cui 10 riprogrammati con i tecnici di Bruxelles, e ora in attesa del via libera di Commissione ed Ecofin. E poi – ha concluso Gentiloni – la scadenza di fine agosto per presentare la nuova versione definitiva del Pnrr italiano». Una partita che si giocherà questa estate, dunque, e che determinerà gli investimenti più importanti per il Paese dei prossimi tre anni. «L’erogazione e la contabilizzazione di queste rate nel 2023 sono passaggi fondamentali – ha sottolineato Gentiloni – anche per il controllo del nostro debito pubblico. Se questi fondi non affluissero nei tempi previsti, il ministero dell’Economia dovrebbe fronteggiare questi mancati incassi facendo debito, aumentando di fatto le emissioni di titoli di Stato già programmate per l’anno in corso».
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Di Redazione17 Novembre 2024