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Strage di via D’Amelio, Decaro: «Grazie al sacrificio di Borsellino, l’Italia reagì alle mafie» – VIDEO

Alle 16:59, ora in cui esplose l’autobomba carica di tritolo che uccise Paolo Borsellino e cinque dei sei agenti della sua scorta - Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina - in via D’Amelio, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha deposto una corona di fiori sulla facciata esterna…

Alle 16:59, ora in cui esplose l’autobomba carica di tritolo che uccise Paolo Borsellino e cinque dei sei agenti della sua scorta – Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina – in via D’Amelio, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha deposto una corona di fiori sulla facciata esterna di Palazzo di Città.

La strage di via D’Amelio avvenne il 19 luglio del 1992, trentuno anni fa: «A quest’ora moriva un giudice con la sua scorta – ha detto il sindaco Decaro -. Morivano sei cittadini italiani, cinque uomini e una donna. Morivano sei persone che avevano scelto di mettere la propria vita al servizio del nostro Paese».

Trentuno anni fa, ha aggiunto il sindaco, «in via D’Amelio, moriva un pezzo dello Stato».

Ma da quel sacrifico, «forse, fu proprio il senso dello Stato a rinascere. È stato l’intero Paese, da nord a sud, a vedere in quell’ennesimo attentato, a poche settimane dalla strage di Capaci, uno sfregio inaccettabile», ha detto ancora Decaro che ha sottolineato che «in quel momento, tutti quanti sentimmo di doverci ribellare, tutti ci sentimmo siciliani, consapevoli che saremmo stati complici di quelle morti se non avessimo sollevato la testa e gridato basta. Così, per la prima volta, grazie al sacrificio di Paolo Borsellino, di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti delle scorte, l’Italia reagì alla violenza mafiosa. A noi, oggi, il dovere di ricordare e di continuare a seguire il loro esempio sapendo che ognuno di noi, ogni giorno, può sollevare la testa e dire basta di fronte a situazioni di soprusi o illegalità», ha concluso Antonio Decaro.

Nel 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio, corone d’alloro e di fiori sono state deposte dall’amministrazione comunale di Bari nei luoghi della città dedicati al ricordo dei martiri di questo tragico evento che ha segnato, al contempo, il risveglio della coscienza civile in tutto il Paese.

Alle 9 l’assessora Palone ha deposto una corona d’alloro presso il toponimo di viale Falcone e Borsellino; alle 9:30 l’assessora Francesca Bottalico, alla presenza del procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi, ha deposto una corona di fiori presso il murales situato in via Falcone e Borsellino sul muro perimetrale delle Casermette; alle 9:45 l’assessora Romano, alla presenza del questore di Bari Giovanni Signer, ha deposto una corona d’alloro presso il giardino Emanuela Loi, in largo 2 Giugno (tra via della Resistenza e via della Costituente).

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