Unico obiettivo è quello di «serrare le fila», spiegano gli alti ufficiali, tra cui il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, nel seminterrato dell’hotel Parco dei Principi, immerso dentro villa Borghese a Roma, dove si è celebrato il primo consiglio nazionale di Forza Italia, un mese dopo la scomparsa del fondatore, Silvio Berlusconi.
Una riunione emotiva e di commozione, iniziata con il ricordo e un applauso durato cinque minuti in memoria del “presidente”, che non lascia spazio per ora alle divisioni interne. Anzi, da parte di tutti si avverte la sensazione di voler sotterrare l’ascia di guerra, come dimostra la foto finale dell’abbraccio tra Licia Ronzulli e Maurizio Gasparri al termine della kermesse, dopo che nei giorni scorsi tra il vicepresidente del Senato e la capogruppo azzurra si era consumata una lite a Palazzo Madama. Forza Italia c’è e si proietta «Come la casa dei moderati» è l’obiettivo fissato dal coordinatore nazionale, Antonio Tajani, acclamato «Segretario nazionale», titolo che chiede lui stesso, «Perché il presidente è uno solo».
Inizia così il domani di Forza Italia con l’appuntamento al congresso, il terzo in 30 anni di storia, che Tajani annuncia di voler convocare «Prima delle elezioni europee», sostenuto dalla famiglia di Berlusconi, quindi dai figli e dalla compagna, Marta Fascina, assente annunciata, i quali con una lettera hanno invitato i dirigenti azzurri «A continuare a far valere le sue idee». Sollecitazione ribadita da Manfred Weber, presidente del Partito popolare europeo, anch’egli seduto in prima fila, che, prendendo la parola, ha tessuto le lodi di Tajani e la «Necessità di Forza Italia nel Ppe». Calumet della pace, dunque, anche se Giorgio Mulè, il vicepresidente della Camera e braccio armato dei ronzulliani, non esclude che al congresso ci possano essere «Altre candidature a segretario: interne a Forza Italia o di personaggi della società civile su cui Berlusconi ha sempre puntato».
Intanto, la road map tracciata da Tajani comprende anche le azioni da sostenere nel governo «Di cui Forza Italia è parte fondamentale», dice il vicepremier. «Giustizia, mezzogiorno (anziani e giovani), sviluppo, garantismo, fisco». «Cinque punti che sono nel dna di Forza Italia», fa eco Ronzulli. Infine, i dati. Secondo Tajani «L’agenzia Dire rilancia che siamo all’11 per cento e presto ci saranno nuovi arrivi». In sala, però, sono tutti forzisti della prima e delle ore successive. Niente volti nuovi. A farsi vedere, invece, sono alcuni ex come la deputata non rieletta, Maria Grazia Calabria. Mentre compatta è la pattuglia degli eletti pugliesi, presente al Parco dei Principi con gli amministratori locali e i coordinatori provinciali.