Solo il 50 per cento dei maturandi comprende bene quello che legge e la matematica si conferma la materia più complicata, ”bestia nera” per gli alunni, con dati in peggioramento rispetto all’anno scorso: nel Mezzogiorno dal 45% al 47% ha problemi con la materia. Emergono nette le differenze territoriali, con percentuali distanti di 31 punti tra Sud e Nord in matematica e di 23 in italiano.
“Gli esiti registrati nella scuola secondaria di primo grado – si legge nel report – confermano che si è fermato il calo degli apprendimenti in Italiano e Matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021, ma non si registra ancora una decisa inversione di tendenza”. Non cambia il risultato se si guardano i dati sulla conoscenza della lingua inglese. Al Sud il numero di chi non raggiunge il grado di pre-scritto è doppio (reading) o più che doppio (listening) rispetto al Settentrione. È quanto emerge dal rapporto nazionale Invalsi 2023 presentato ieri nella sala della Regina della Camera dei deputati.
Per la Puglia c’è un segnale comunque positivo che emerge dalla lettura dei dati: la dispersione scolastica è diminuita del 2,9 per cento, molto di più della media nazionale (-0,1 per cento). La quota dei giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandonano prematuramente l’istruzione e la formazione senza aver conseguito titoli di studio superiori alla secondaria di secondo grado, o qualifiche professionali con corsi con durata di almeno due anni (Elet), si avvicina al traguardo prescritto dal Pnrr alla fine del 2025 (10,2%). Per quanto riguarda la conoscenza della lingua straniera, inoltre, tra il 70 e l’80 per cento dei ragazzi pugliesi raggiunge un livello di lettura “A1”, contro il 90 per cento Valle d’Aosta, provincia autonoma di Bolzano, Veneto, Umbria, Marche e Abruzzo. In V primaria i risultati del 2023 sono più bassi di quelli degli anni precedenti, compreso il 2022, in tutte le discipline, incluso l’Inglese. Le differenze territoriali iniziano già dalla scuola elementare.
«La scuola primaria nel Mezzogiorno – scrivono dall’istituto Invalsi – fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi». Sul divario tra Nord e Sud si è espresso anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. «Sono dati allarmanti per quanto riguarda le assenze – ha affermato il ministro- la dispersione scolastica e l’abbandono in corso d’anno. Dovremo lavorare su una progettazione didattica laboratoriale e non più esclusivamente formale, ma anche investire sulle attività sportive e su una maggiore remunerazione di quelle extracurriculari dei docenti. Dei fondi del Pnrr mezzo miliardo di euro sarà da ripartire fra le scuole- ha aggiunto sottolineando che i dati -hanno evidenziato la necessità, a partire dal mese di settembre, di avviare interventi con investimenti economici in ben 240 scuole, di cui 120 elementari». Un invito a una profonda riflessione arriva anche da Roberto Romito, Anp Puglia. «Stiamo lavorando alla convocazione di una sorta di stati generali dell’istruzione in Puglia – afferma – coinvolgendo il mondo accademico, quello produttivo, le istituzioni, oltre che tutti gli attori che si occupano di scuola sul nostro territorio, senza distinzioni fra di loro, per affrontare i problemi che devono assorbire tutta la nostra attenzione, nel Sud e in Puglia, quali la dispersione scolastica esplicita ed implicita e i divari formativi territoriali».