(Adnkronos) – La Russia è pronta a usare le bombe a grappolo in Ucraina se gli Stati Uniti dovessero fornire questo tipo di arma alle forze di Kiev. Lo ha sottolineato il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, nel corso di un punto stampa. “Né noi, né gli americani, né Kiev abbiamo aderito alla Convenzione sulle munizioni a grappolo. Allo stesso tempo, la Russia, rendendosi conto della minaccia che tali munizioni rappresentano per la popolazione civile, si è astenuta e si astiene dall’usarle nell’operazione speciale”, ha premesso Shoigu, aggiungendo che, se gli Stati Uniti dovessero fornirle a Kiev, “come risposta le forze armate russe saranno costrette a usare armi simili contro le forze armate ucraine”.
Secondo Shoigu, citato dall’agenzia Interfax, le munizioni a grappolo russe “sono molto più efficaci di quelle americane, la loro portata è più ampia e diversificata”.
Washington, dal canto sue, è tornato a difendere la decisione dell’invio delle controverse ‘cluster bomb’, senza le quali l’Ucraina sarebbe rimasta “senza difese”. “Le riserve nel mondo ed in Ucraina di munizione singole si stanno esaurendo – ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken intervistato da Nbc – così la difficile, ma necessaria, scelta di fornire bombe a grappolo si è ridotta a questo: se non lo facciamo, finiranno le munizioni e se finiranno le munizioni rimarranno senza difese”.
Blinken ha anche minimizzato l’opposizione espressa nei giorni scorsi da diversi alleati Nato firmatari della convenzione che bandisce la produzione, la vendita e l’uso di queste armi per i rischi che i mini ordigni che le compongono costituiscono per i civili. “Ogni alleato con cui ho parlato ha detto di comprendere perché stiamo facendo questo”, ha detto il segretario di Stato americano.