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Wimbledon 2023, sorpresa Andreeva: chi è la 16enne russa

(Adnkronos) - Mirra Andreeva, 16 anni, è la sorpresa di Wimbledon 2023. La teenager russa, proveniente dalle qualificazioni, ha battuto Anastasia Potapova per 6-2, 7-5 e vola agli ottavi del singolare femminile, conquistando un posto nella seconda settimana del torneo sull'erba dell'All England Club. La numero 102 del ranking Wta è la terza giocatrice più…

(Adnkronos) – Mirra Andreeva, 16 anni, è la sorpresa di Wimbledon 2023. La teenager russa, proveniente dalle qualificazioni, ha battuto Anastasia Potapova per 6-2, 7-5 e vola agli ottavi del singolare femminile, conquistando un posto nella seconda settimana del torneo sull’erba dell’All England Club. La numero 102 del ranking Wta è la terza giocatrice più giovane, nell’era open, ad approdare tra le ‘last 16’ dopo Kim Clijsters nel 1999 e Coco Gauff nel 2019. La giovanissima è nata a Krasnoyarsk, ha cominciato a giocare all’età di 6 anni a Sochi e si è trasferita in Francia, dove viene allenata da Jean-René Lisnard e Jean-Christophe Faurel. La sua superficie favorita è la terra battuta ma a Wimbledon sta dimostrando che anche l’erba le piace. 

“Sono una ragazza normale, una teenager come tante”, ripete Andreeva, che da studentessa deve ancora completare i compiti per le vacanze. “Faccio quello che fanno le ragazze della mia età. Guardo le serie in tv e devo fare i compiti, non ho scelta. Devo soffrire altri 2 anni”, dice. Intanto, ha superato i primi esami sull’erba, dove non aveva mai giocato. “Quando ho disputato le prime partite nelle qualificazioni, non sapevo cosa aspettarmi. Ho dato tutto quello che avevo. Dal primo match ho trovato il ritmo giusto e le cose stanno andando bene. Non avevo aspettative, ho solo giocato. Il tennis è un gioco e il gioco decide chi vince”, aggiunge. Dove può arrivare la ragazzina terribile? “Cerco di non pensarci troppo. Gioco ogni partita senza pensare a quello che ho fatto o senza concentrarmi troppo sul turno del torneo o sull’avversario. Gioco un punto alla volta, non conta chi c’è dall’altra parte. A livello mentale o tennistico non cambio nulla. Sì, gioco e basta”. 

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