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Paolo Troilo racconta l’inquinamento con “Cristo dalla polvere”: l’opera nel quartiere Tamburi

"Cristo dalla polvere" è il titolo di un grande dipinto di dieci metri realizzato dall’artista tarantino di fama mondiale Paolo Troilo. L’opera verrà presentata questa mattina nella chiesa San Francesco De Geronimo al quartiere Tamburi, dove resterà collocata in maniera permanente. L’opera è stata finanziata dal mecenate Augusto Sebastio anch’egli di origini tarantine. L’opera d’arte…

“Cristo dalla polvere” è il titolo di un grande dipinto di dieci metri realizzato dall’artista tarantino di fama mondiale Paolo Troilo.

L’opera verrà presentata questa mattina nella chiesa San Francesco De Geronimo al quartiere Tamburi, dove resterà collocata in maniera permanente. L’opera è stata finanziata dal mecenate Augusto Sebastio anch’egli di origini tarantine. L’opera d’arte è stata realizzata in acrilico su tela con la tecnica del finger painting, una tecnica molto recente ed ancora poco diffusa che non prevede l’utilizzo di pennelli o di spatole ma delle sole dita delle mani.

Il risultato si traduce in opere iperrealiste. Paolo Troilo è nato a Taranto nel 1972 e dal 1997 al 2009 ha lavorato come creativo pubblicitario in Saatchi&Saatchi e in Arnold Worldwide Italy poi come direttore creativo. Si è aggiudicato tutti i più prestigiosi riconoscimenti del settore come Cannes Lions, Eurobest e Cloo Award. Troilo è conosciuto anche per aver dipinto sulla carrozzeria di una Lamborghini l’opera intitolata Minotauro. Ha vissuto a Taranto per alcuni anni e non ha mai dimenticato i fumi sprigionati dalle ciminiere della grande fabbrica dell’acciaio, tanto da dar vita al Cristo dalla polvere, un Cristo che resiste alla violenza della polvere.

«Ho iniziato a dipingere con le dita per caso – racconta Troilo – è capitato che anni fa, mi recai a comperare i colori e le tele ma una volta arrivato a casa mi resi conto di aver dimenticato i pennelli. Fui sopraffatto dalla voglia irrefrenabile di dipingere così quasi inconsciamente le mie dita iniziarono a immergersi nei vasetti dei colori e a trasferirli sulla tela bianca, la mia mente viaggiava veloce così come le mie dita e così, per caso, è nata la mia tecnica semplice e senza pennelli o spatole solo il mio corpo e la tela senza alcuno strumento tra di noi».

«Con questa tela – spiega Troilo – ho voluto omaggiare e ringraziare la mia Taranto, una città che rimarrà sempre nel mio cuore». Nonostante i tanti anni vissuti lontano dalla sua città natale oggi quel legame si fa ancora sentire tramite ricordi indelebili trasferiti su tela con questa opera che viene consegnata alla città, a quel quartiere simbolo che più di altri soffre delle polveri dell’ex Ilva». Alla consegna dell’opera sono stati invitati il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci e il parroco della chiesa San Francesco De Geronimo, don Nino Borsci.

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