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Mutui, cosa può fare chi ha tasso variabile: da ‘proroga’ a passaggio fisso

(Adnkronos) - Allungare la durata del proprio mutuo, cambiare banca attraverso la portabilità/surroga, trasformare il mutuo da tasso variabile a tasso fisso. Sono alcuni degli 'aiuti' a disposizione di coloro che hanno un mutuo a tasso variabile, ricordati dall’Associazione bancaria italiana. L’Abi segnala ''in modo semplice e immediato, le possibilità che oggi sono disponibili in…

(Adnkronos) – Allungare la durata del proprio mutuo, cambiare banca attraverso la portabilità/surroga, trasformare il mutuo da tasso variabile a tasso fisso. Sono alcuni degli ‘aiuti’ a disposizione di coloro che hanno un mutuo a tasso variabile, ricordati dall’Associazione bancaria italiana. L’Abi segnala ”in modo semplice e immediato, le possibilità che oggi sono disponibili in Italia per le famiglie per ridurre l’impatto del rialzo dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile”, si legge in una nota. 

Ai primi segnali di possibili difficoltà l’Associazione suggerisce al titolare del mutuo si rivolga alla propria banca per valutare le possibili soluzioni per affrontare l’aumento dei tassi di interesse: ”La banca fornirà tutte le informazioni utili per comprendere le diverse opzioni e per valutare preventivamente gli impatti”. In particolare, l’Abi segnala che il titolare del mutuo può concordare con la propria banca l’allungamento della durata del proprio mutuo o chiedere una revisione di altre condizioni contrattuali. 

Inoltre è possibile cambiare banca, attraverso la portabilità/surroga dei mutui, senza spese e costi ma modificando le relative condizioni contrattuali. Poi c’è il fondo di solidarietà per i mutui prima casa cosiddetto, che permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale, fino a 18 mesi, allungando il piano di ammortamento per il periodo della sospensione, in caso di eventi quali, ad esempio, la perdita del posto di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro (cosiddetta cassa integrazione) o la riduzione del fatturato per i lavoratori autonomi.  

Infine è possibile trasformare il mutuo da tasso variabile a tasso fisso (per chi non è in ritardo nei rimborsi, per importo fino a 200.000 euro e con l’Isee non superiore a 35.000 euro). 

 

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