Cristiano Spedicato è morto il 15 giugno 2018 a 23 anni in un incidente in moto lungo la circonvallazione di Lecce. A cinque anni da quel tragico evento, gli amici hanno voluto ricordarlo nel suo paese di origine, Cavallino, con un manifesto: “Amarti è stato facile. Dimenticarti è impossibile. Splendi sempre cristiano”.
Il 6×3, affisso all’ingresso della frazione di Castromediano, è stato però oscurato con delle “toppe” generando rabbia e polemiche nei gruppi social dei cittadini cavallinesi che accusano il Comune di mancanza di sensibilità.
Dall’Ente, però, chiariscono che «non risulta pervenuta alcuna richiesta di affissione del manifesto in questione, che è stato apposto su di uno spazio pubblico non adibito ad uso privato ma esclusivamente destinato alla divulgazione di informazioni ed eventi organizzati dal Comune o patrocinati dallo stesso; tale eventuale richiesta sarebbe stata certamente valutata anche concedendo una deroga alla vigente disciplina». Da Comune di Cavallino precisano anche che «la gestione delle affissioni è un servizio esternalizzato a una società che vi provvede autonomamente e, pertanto, non comunica preventivamente al Comune le iniziative adottate, né viene, di volta in volta, autorizzata dallo stesso».
La modalità seguita dall’azienda, sottolineano dall’Ente, «non autorizzata dal Comune, disattenta e maldestra, con la quale è stata offuscata solo la parte del manifesto abusivo che ritrae il compianto giovane, ha provocato comprensibili malumori e contestazioni da parte dei familiari e amici del nostro caro concittadino». Il Comune chiarisce di non aver «in nessun modo concorso, neppure indirettamente, allo spiacevole episodio. Pertanto, si ritiene che non siano giustificati, né accettabili, alcuni superficiali giudizi negativi, divulgati su canali social e che, in modo gratuito ed inaccettabile, sono stati rivolti al Comune di Cavallino, ai suoi Uffici ed agli Amministratori».