Bari è tra le città dove si concentra la maggior parte dei minori senza tetto e senza fissa dimora. Nel capoluogo, secondo i dati raccolti dal centro studi di Openpolis aggiornati al 2021, i minori censiti sono 226 pari al 15,83% dei 1428 senza fissa dimora nel comune e allo 0,48% dei minori residenti in tutto il Comune. Dati che collocano Bari poco sotto in classifica dopo Roma, Milano, Napoli, Foggia e Torino.
La presenza di bambini e ragazzi senza tetto e senza fissa dimora appare, infatti, fortemente concentrata a livello territoriale. Nelle 3 maggiori città italiane vive infatti quasi la metà (44%) dei minori senza fissa dimora. Sono 3.186 quelli di cui è stata censita la presenza a Roma, in pratica uno su 4 dei bambini e ragazzi senza casa che vivono in Italia. Se rapportati ai residenti della Capitale con meno di 18 anni, sono 0,73 ogni 100. Quasi 1.400 vivono a Milano (0,67 ogni 100 minori), mentre a Napoli sono circa mille (0,65). In termini assoluti seguono, come accennato, Foggia (248, 1,04%), Torino (244, 0,20%) e Bari (226, 0,48%).
Se si considera invece tutto il territorio nazionale, sono quasi 13mila i ragazzi sotto i 18 anni che non hanno una casa, il 13,3% dei senza tetto che vivono in Italia (circa 96mila persone), ovvero 0,14 minori ogni 100 residenti totali. Persone in povertà estrema, che si trovano ad abitare per strada per tanti motivi diversi. Con un’esistenza difficile alle spalle, segnata da fragilità materiali e personali, enorme disagio abitativo e isolamento sociale e familiare. Tendenzialmente, però, nel caso dei minori si tratta soprattutto di persone senza un’abitazione fissa, mentre appare più contenuto il fenomeno dei senza tetto, nonostante il disagio abitativo risulti tra gli ambiti più complicati in termini di reperimento di dati affidabili.
Per essere più precisi, in Italia è sostanzialmente assente il fenomeno di minorenni senza tetto (essendo ai minorenni sempre garantito un alloggio), mentre sono presenti minorenni senza fissa dimora, ospiti in strutture con varie connotazioni, o che vivono in sistemazioni insicure o inadeguate. Va infine considerato, che l’insieme dei “senza casa” non esaurisce la totalità del disagio abitativo. Non comprende infatti le famiglie che vivono in abitazioni sovraffollate, fatiscenti o a rischio morosità. Così come quelle che abitano in campi attrezzati, in insediamenti abitativi tollerati o spontanei (oggetto di un’altra rilevazione Istat, secondo cui nel 2021 sarebbero 15.759 persone di cui circa 5.500 minori).