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Ucraina, Usa valutano fornitura di bombe a grappolo a Kiev

(Adnkronos) - L'Amministrazione Biden si trova di fronte a una decisione imminente sull'opportunità di fornire all'Ucraina le controverse bombe a grappolo o cluster bombs. "Abbiamo pensato a lungo alle Dpicm (Dual Purpose Improved Conventional Munition)", ha detto il generale Mark Milley, capo degli Stati Maggiori Riuniti Usa, in dichiarazioni al National Press Club rilanciate dal…

(Adnkronos) – L’Amministrazione Biden si trova di fronte a una decisione imminente sull’opportunità di fornire all’Ucraina le controverse bombe a grappolo o cluster bombs. “Abbiamo pensato a lungo alle Dpicm (Dual Purpose Improved Conventional Munition)”, ha detto il generale Mark Milley, capo degli Stati Maggiori Riuniti Usa, in dichiarazioni al National Press Club rilanciate dal Washington Post. “C’è un processo decisionale in corso”, ha aggiunto. Il Post scrive di contatti nelle ultime settimane di funzionari dell’Amministrazione Biden, anche della Difesa, con il Congresso e gli alleati contrari all’uso delle munizioni cluster proprio per sostenerne la necessità in terra ucraina e fornire garanzie su come verrebbero impiegate. Secondo fonti citate dal giornale si è mobilitato il vice consigliere per la Sicurezza nazionale, Jon Finer.  

Stando a una valutazione dell’intelligence di gennaio (all’epoca della battaglia per Bakhmut), contenuta in una serie di documenti riservati ottenuti dal Post, gli Usa hanno concluso mesi fa che le munizioni cluster potrebbero essere uno strumento efficace per i militari ucraini. “Probabilmente – stando al documento – aumenterebbero l’efficacia” delle operazioni delle forze di Kiev “contro ondate d’assalto perché una munizione a grappolo ha la stessa letalità di 10 pezzi di artiglieria da 155 mm contro unità raggruppate di fanteria”. Ma se all’epoca il presidente americano Joe Biden era contrario, adesso – scrive il giornale citando vari funzionari americani – la Casa Bianca sta rivedendo la sua posizione. 

“Abbiamo sempre detto che la nostra assistenza di sicurezza si sarebbe evoluta in base all’evoluzione delle condizioni sul campo di battaglia e continua a essere così – ha detto una fonte – Nelle ultime settimane abbiamo visto una necessità crescente di munizioni a grappolo”. Secondo un’altra fonte, anche se il Dipartimento di Stato si è per molto tempo opposto, il segretario di Stato Antony Blinken ha ritirato le obiezioni mentre il Pentagono attende la decisione di Biden. 

Nell’Amministrazione Usa restano le preoccupazioni sull’efficacia delle munizioni cluster in terra ucraina e sui rischi a lungo termine che possono rappresentare per i civili. “Sono indiscriminate e colpiscono i civili – ha denunciato Sarah Yager direttore a Washington di Human Rights Watch – Parliamo anche di infrangere una norma globale contro l’utilizzo di munizioni a grappolo, almeno per i Paesi che credono nell’umanità anche in tempo di guerra”. 

Il Dipartimento della Difesa non ha confermato se gli Usa producano ancora munizioni a grappolo e non è chiaro cosa sia ancora disponibile nell’arsenale per l’eventuale fornitura all’Ucraina. Secondo gli ufficiali Usa, sia Mosca che Kiev hanno già impiegato munizioni cluster nel conflitto. 

A inizio giugno il direttore della Cia, William Burns, è stato in visita, una missione rimasta sinora segreta, in Ucraina. In quest’occasione ufficiali ucraini hanno rivelato una “strategia ambiziosa” per riprendere il controllo dei territori occupati dai russi e avviare negoziati per il cessate il fuoco con Mosca entro la fine dell’anno. Gli strateghi militari di Kiev hanno mostrato ottimismo rispetto all’obiettivo di riconquistare un territorio significativo entro l’autunno, spostare artiglieria e sistemi missilistici vicino alla linea di confine con la Crimea, avanzare ulteriormente nell’est del Paese e poi avviare i negoziati con Mosca per la prima volta da quando i colloqui di pace si sono interrotti nel marzo dello scorso anno. 

La visita di Burns, prima della fallita rivolta di Yevgeniy Prigozhin in Russia, ha incluso incontri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e con i vertici dell’intelligence di Kiev. “Il direttore Burns è stato di recente in Ucraina, come ha fatto regolarmente dall’inizio della recente aggressione russa più di un anno fa”, ha detto un funzionario americano. L’obiettivo della missione è stato riaffermare l’impegno dell’Amministrazione Biden a condividere informazioni d’intelligence per aiutare l’Ucraina nella difesa. 

“La Russia negozierà solo se si sentirà minacciata”, ha detto un alto funzionario ucraino. Ma, scrive il Washington Post, resta da vedere se l’Ucraina sarà in grado di realizzare questi piani, con una tempistica così ridotta, e la Cia non ha voluto commentare sulle valutazioni di Burns rispetto alle prospettive dell’offensiva. 

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