Una cosa è certa: le prossime comunali baresi saranno una sfida vera. Non come nel 2019, quando il centrosinistra guidato da Antonio Decaro sbaragliò gli avversari capitanati da Pasquale Di Rella. All’epoca il centrodestra considerava il capoluogo una battaglia persa in partenza. Adesso, invece, Forza Italia, Lega e (soprattutto) Fratelli d’Italia sono decisi a strappare Bari al centrosinistra. E per farlo hanno già dato il via alla “campagna acquisti” in vista del voto, peraltro con risultati incoraggianti: quattro consiglieri che oggi sostengono Decaro sembrerebbero sul punto di transitare nello schieramento opposto.
Di chi si tratta? Secondo le ultime indiscrezioni, pronti al “grande salto” sarebbero Pietro Albenzio e Cristina Pennisi della civica Decaro con Bari, Pino Neviera del gruppo misto e Pasquale Magrone dei Popolari per Bari. Per quest’ultimo, tra l’altro, si tratterebbe di un “ritorno all’ovile”, visto che in gioventù ha militato in organizzazioni di destra. Dietro questi cambi di casacca, che qualcuno considera addirittura imminenti, ci sarebbe la regìa di Filippo Melchiorre, consigliere comunale di Fratelli d’Italia per il quale nemmeno la recente elezione in Senato ha fatto svanire il sogno di diventare sindaco del capoluogo pugliese. Sempre che, ovviamente, uno tra il viceministro Francesco Paolo Sisto e il deputato leghista Davide Bellomo non decida di scendere in campo e di candidarsi a sindaco.
La strategia, comunque, è chiara: mettere a disposizione del prossimo candidato sindaco una corazzata composta da dieci o addirittura 15 liste. È per questo che, in attesa di individuare un nome condiviso, i big dei partiti di centrodestra stanno facendo “shopping” non solo in Consiglio comunale, ma anche nei parlamentini dei cinque Municipi. È lì, d’altra parte, che si vince la partita per Palazzo di città. Ed è sempre lì che si trovano decine di esponenti politici scontenti della politica accentratrice di Decaro. Ovviamente, però, come ogni coalizione “in costruzione” che si rispetti, il centrodestra sta sondando la disponibilità di molti esponenti della società civile. A cominciare dagli imprenditori, soprattutto quelli attivi in settori come edilizia, editoria e servizi . Si vedrà.
In questo scenario c’è poi una variabile da non trascurare. Massimo Cassano, l’ex sottosegretario e direttore generale dell’Arpal defenestrato attraverso una legge regionale ad personam, ha già invitato gli esponenti delle liste civiche che attualmente fanno parte del centrosinistra a fare armi e bagagli e trasferirsi nello schieramento opposto. Se questo scenario dovesse concretizzarsi, allora sì che il centrodestra potrebbe giocarsi la partita per il Comune alla pari col centrosinistra: non sarebbe più un’armata Brancaleone, simile a quella del film di Mario Monicelli, ma quasi un’invincibile armata, come quella allestita a suo tempo da Filippo II di Spagna.