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Leucemie mieloidi acute, uno studio dell’Istituto tumori di Bari presentato in Cina – VIDEO

Giuseppe Volpe, ricercatore della struttura complessa di Ematologia dell’Istituto Tumori "Giovanni Paolo II" di Bari, ha tenuto un seminario nella nuova sede della BGI Research di Hangzhou, una multinazionale cinese che investe sullo sviluppo di nuove tecnologie di sequenziamento. «Abbiamo discusso dell'applicazione delle tecnologie di ultima generazione di sequenziamento su singola cellula per lo studio…

Giuseppe Volpe, ricercatore della struttura complessa di Ematologia dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, ha tenuto un seminario nella nuova sede della BGI Research di Hangzhou, una multinazionale cinese che investe sullo sviluppo di nuove tecnologie di sequenziamento.

«Abbiamo discusso dell’applicazione delle tecnologie di ultima generazione di sequenziamento su singola cellula per lo studio dell’evoluzione clonale delle leucemie mieloidi acute», spiega Volpe. Lo scopo dello studio «è comprendere nel dettaglio il livello di complessità della malattia a livello molecolare e studiare il meccanismo di risposta alle terapie, capendo come alcuni tipi di leucemie riescano a evadere il trattamento, così da sviluppare nuove strategie mirate per aumentare il tasso di risposta e migliorare la salute dei pazienti».

Il dottor Volpe, dichiara il direttore generale Alessandro Delle Donne, «è in questi mesi di base all’Institute of Biomedicine and Health di Guangzhou ed in parte a BGI Hangzhou per continuare le sue ricerche. Il nostro obiettivo è trasferire in Italia nuove tecnologie di sequenziamento, tra cui la DNBe Lab C4 e lo Stereo-seq. La missione di Volpe in Cina rientra pienamente nella politica del nostro Istituto, fatta di relazioni e sinergie con centri di ricerca internazionali e di rientri dei nostri migliori cervelli che hanno maturato esperienze importanti all’estero».

L’Istituto barese, conclude Gero Grassi, presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica, «ha medici e professionisti in grado di collaborare e attivare scambi proficui con centri di ricerca in tutto il mondo. Tutto ciò è garanzia per i pazienti di cure moderne, innovative e dunque sempre più efficaci».

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