La Xylella continua a far tremare la Puglia mentre avanza nel nord del Salento, in particolare verso ovest, tra le Murge e il sud est barese. L’ultimo monitoraggio dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, aggiornato al 14 giugno, fa riferimento a 20 Comuni, tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, con almeno un ulivo contagiato. Intanto la sputacchina, l’insetto vettore della Xyella, è apparso anche a Triggiano (BA), ma al momento non sarebbero stati ancora trovati ulivi che siano stati infettati.
In una nota diffusa dall’Osservatorio vengono elencati i prodotti da usare e non usare, i costi a carico dei proprietari e le misure di controllo dei carabinieri forestali nei venti comuni interessati: «Il numero di insetti vettori è in crescita nelle aree “Gioia” e “Murgia”, pertanto, si consiglia fortemente di intervenire con il trattamento insetticida. I trattamenti non vanno eseguiti: su piante di olivo completamente secche, in aree verdi (parchi, giardini), in aree urbane, nella macchia mediterranea, in boschi e pinete».
«Contro la Xylella non si abbassi la guardia. Gli sforzi profusi per monitorare il vettore non siano vani: ognuno faccia la sua parte per la tutela del territorio, dell’agricoltura e del lavoro agricolo». Così Pietro Buongiorno, segretario generale Uila Puglia (Unione italiana lavoratori agroalimentare) commenta la decisione dell’Osservatorio regionale di prorogare al 10 luglio i trattamenti contro la sputacchina, rendendo di fatto obbligatorio un secondo trattamento in alcuni Comuni.
«Non possiamo perdere ulteriore terreno in una lotta che – conclude Buongiorno – ci ha ormai portato a convivere con questa batteriosi che in 10 anni ha contagiato 21 milioni di piante, con oltre 8 mila chilometri quadrati di territorio infetti. I danni provocati dal disseccamento rapido delle piante si riflettono oggi non solo sulla disponibilità di olio made in Italy ma anche sull’ambiente e sul turismo, con interi uliveti trasformati in distese spettrali».
Lo stesso monitoraggio ha inoltre evidenziato un aumento della presenza dell’insetto vettore nelle due macro aree denominate Gioia e Murgia, sempre in provincia di Bari. «La sputacchina – spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – nasce sana e si infetta acquisendo il batterio della Xylella fastidiosa esclusivamente nutrendosi da pianta infetta, e poi rimane infetta per tutta la sua vita sino alla morte». Coldiretti dunque chiede che siano «effettuate immediatamente le pratiche fitosanitarie sia dagli agricoltori, ma anche dagli enti pubblici e demaniali per contrastare gli insetti vettori ritrovati infetti da Xylella a Triggiano».
«Dal 2013 ad oggi la Xylella ha continuato a camminare – conclude Muraglia – e dopo aver azzerato il patrimonio olivicolo del Salento, compromesso gravemente gli oliveti di Brindisi e a Taranto, è arrivata in provincia di Bari, tanto da dover istituire una nuova area infetta denominata ‘Valle d’Itria’ a causa dell”elevato rischio sanitario confermato nell’area tra Monopoli, Polignano e Castellana Grotte dove è stato rinvenuto un pericoloso focolaio attivo».