Arriva per la prima volta in Puglia il Disbility Pride. A Taranto domani pomeriggio la manifestazione sfilerà nel centro città con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza, sottolineare la dignità e l’importanza di ognuno, sfidare i pregiudizi e le barriere e affermare il diritto all’uguaglianza e all’autodeterminazione.
Appuntamento davanti all’Arsenale militare alle 17 per la partenza del corteo diretto a piazza Garibaldi dove sarà allestita la cassa armonica per alcuni dibattiti e l’esibizione di diversi artisti. «Il corteo proseguirà silenzioso, nel rispetto di chi ha disfunzioni sensoriali ma porteremo i nostri slogan sui cartelli» spiega Marco D’Andria, presidente dell’associazione “Dis-Education” che si si dedica al sostegno e all’assistenza per garantire una vita dignitosa e autonoma a tutte le persone disabili, promuovendo l’inclusione sociale e la parità effettiva dei diritti.
«Taranto ha ancora molti problemi dal punto di vista delle barriere architettoniche e culturali» aggiunge D’Andria «c’è bisogno di fare educazione e informazione. Bisogna far capire che siamo tanti e ogni persona con disabilità ha le sue esigenze». Alla cassa armonica di piazza Garibaldi, resa accessibile dal Comune per l’occasione, si esibiranno diversi artisti con disabilità. Ci sarà spazio anche per stand di associazioni che si occupano dei vari aspetti di chi convive con la disabilità, sport, sessualità, senso civico, cultura, arte, ausili per una vita indipendente. «Sarà una giornata di festa ma soprattutto di promozione dell’inclusione, della vita indipendente e dei diritti» conclude D’Andria. Sarà anche l’occasione per parlare di cure mediche, come ricorda il vice presidente dell’associazione, Alessandro Recita, 39 anni. Militare in carriera, nel 2013 rimase coinvolto in un incidente stradale che ha danneggiato la sua spina dorsale.
«Rimasi in coma per circa quattro mesi. Quando mi svegliai ero al Niguarda di Milano, un’eccellenza in quel campo. Al Sud non c’è un’unità spinale. Una persona che ha danni al midollo deve andare a curarsi da Roma in su. Le cure in casi come il mio possono durare mesi o anni. Io restai ricoverato per otto mesi. La vita di un’intera famiglia viene stravolta. I care giver sono costretti a trovare una casa a Milano, Torino, Roma per starti vicino. Temo che neanche il San Cataldo avrà un’unità spinale». Alessandro era sommergibilista della Marina e presta ancora servizio nella forza armata come assistente tecnico alla scuola sommergibili dell’arsenale militare. Con grande resilienza, da qualche anno si dedica anche allo sport. Pratica tiro con l’arco nel gruppo sportivo pararlimpico della Difesa. Ha partecipato agli Invictus days di Sidney in Australia e si allena con gli “Arcieri dello Ionio”. «Ci sono persone che sono costrette a pagarsi perfino i cateteri per le esigenze corporali quotidiane perché la Asl non ne passa abbastanza», aggiunge Recita, che ha fatto dell’inclusione una delle sue battaglie. «Sono in contatto con diverse amministrazioni per garantire l’accessibilità alle spiagge per i disabili». ll Disability Pride è un movimento sociale nato negli Stati Uniti negli anni Novanta in risposta alla discriminazione e stigmatizzazione delle persone con disabilità.