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Verde a Matera: Ater, consigliere Casino e consigliere Lisurici contro l’assessore Digilio

Hanno fatto discutere le parole dell’assessore al Verde del Comune di Matera, Giuseppe Digilio, il quale nel resoconto delle azioni messe in campo dall’amministrazione, aveva ribadito come «l'80% delle aree verdi della città non sono di proprietà dell’amministrazione comunale, ma a vario titolo, di privati cittadini, di imprese edili (in forza di ex opere di…

Hanno fatto discutere le parole dell’assessore al Verde del Comune di Matera, Giuseppe Digilio, il quale nel resoconto delle azioni messe in campo dall’amministrazione, aveva ribadito come «l’80% delle aree verdi della città non sono di proprietà dell’amministrazione comunale, ma a vario titolo, di privati cittadini, di imprese edili (in forza di ex opere di urbanizzazioni) e, soprattutto, dell’Ater».

Il consigliere di opposizione Nicola Casino è stato il primo a controbattere la tesi dell’assessore, precisando di «intravedere un danno erariale che andrebbe immediatamente denunciato alla Corte dei Conti. Se, come sostiene Digilio – afferma Casino -, il verde che il Comune di Matera cura e gestisce è per l’80% di proprietà privata, allora si configura uno spreco di risorse pubbliche in favore dei privati che andrebbe subito denunciato alla Corte dei Conti. Infatti la cifra che il Comune di Matera investe annualmente nella gestione del verde è pari ad 800mila euro. Se l’80% di queste arre verdi, come si afferma nel comunicato di Digilio, è privata, allora si sprecano ben 640mila euro di risorse pubbliche annualmente per erogare un servizio che sarebbe invece a carico dei privati».

Anche il consigliere di “Coraggio Italia”, Francesco Lisurici, non condivide l’operato: «È evidente la carenza di manutenzione del verde ad oggi in tutte le aree della città, fatte salve alcune zone, dove sono impiegati nell’azione di sfalcio gli operatori forestali ed ex RMI, frutto di progetti tra forestali e Comune di Matera finanziati dalla Regione Basilicata. A questo punto si chiede all’Amministrazione Comunale di intervenire al più presto per ristabilire le normali condizioni di decoro urbano in tutta la città».

Digilio aveva anche richiesto «maggiore collaborazione all’Ater in Primis”. L’amministratore unico dell’Ater di Matera, Lucrezia Guida, precisa che «sebbene alcune aree risultino catastalmente intestate ancora allo Iacp, Eper, e Ater, di fatto sono aree residuali all’esproprio generalizzato dei Pep (Piani di edilizia popolare) di riferimento, necessarie alle urbanizzazioni dei quartieri. Dunque contrariamente a quanto dichiarato dall’assessore Digilio si tratta di zone aperte al pubblico e utilizzate indistintamente dalla collettività, non assimilabili ad aree private. Per questo motivo, trattandosi di dotazioni infrastrutturali dei quartieri, la responsabilità (ex art. 2051 c.c.) grava sul custode, inteso come colui che ha il potere materiale di fatto e di diritto sulla cosa, quindi nella fattispecie è il Comune di Matera che deve farsi carico della cura del verde, in aree di risulta e comunque di uso pubblico»

Guido Tortorelli

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